Robert Guediguian da oltre 40 anni insieme alla moglie, l'attrice Ariane Ascaride, e uno stesso cast di fedelissimi, regala viaggi di cinema dell'umano, della condivisione, attento alla realtà, sociale e intima delle persone, raccontate da Marsiglia, punto d'osservazione tra lavoro, amore, migrazione, politica. Il nuovo capitolo è "E la festa continua", presentato alla Festa del cinema di Roma e ora in sala dall'11 aprile con Lucky Red. Il regista racconta i passaggi di generazioni, il legame con le proprie origini e quelli con la propria famiglia, oltre all'amore in tarda età: in una parola, la vita. Tgcom24 vi offre una clip esclusiva.
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La trama -
Rosa è il cuore e l'anima del suo quartiere popolare nella vecchia Marsiglia. Divide la sua energia strabordante tra la sua famiglia numerosa e unita, il lavoro da infermiera e il suo impegno politico a favore dei più svantaggiati. Ma quando si avvicina alla pensione, le sue illusioni cominciano a vacillare. Sostenuta dalla vitalità dei suoi cari e dall'incontro con Henri, si rende conto che non è mai troppo tardi per realizzare i propri sogni, sia politici che personali.
La politica e l'azione collettiva -
"La rassegnazione che esiste oggi nel mondo occidentale rispetto al modo di fare politica, in cui c'è sempre meno fiducia, non deve farci dimenticare l'importanza di ricostruire, partendo dalla base, dalla strada, dalla piazza, di un senso di prossimità. Senza un'azione collettiva il mondo sarebbe peggio di quel che è aggiunge il cineasta. Nella storia si trae spunto da fatti reali "che rielaboro secondo il mio sguardo", ha spiegato alla Festa di Roma: il crollo nella sua città, Marsiglia, nel 2018, di due edifici che ha causato la morte di otto persone, e la scelta di Michele Rubirola, attivista eletta sindaco di Marsiglia a luglio 2020 che ha deciso di lasciare il ruolo pochi mesi dopo, a dicembre 2020. "Tutti i personaggi del film sono dei rivoluzionari perché non rinunciano all'azione collettiva, ognuno nella propria maniera".
Storie anche per le donne -
Questo film "è anche un passaggio di testimone per le nuove generazioni - ha sottolineato Ariane Ascaride -. Ci sono molti ragazzi che oggi si dedicano con grande passione a cause, come quella per l'ambiente. Abbiamo l'obbligo di aiutarli perché stiamo lasciando loro un mondo di merda che certo non hanno chiesto". In quest'epoca "mantenere la speranza è indispensabile. L'impressione è che il mondo stia affondando in abissi terribili. Per questo è importante mostrare quelle persone di cui non si parla mai, che agiscono insieme, per migliorare questa realtà". Nel film Rosa nella sua attività politica si batte per superare le divisioni che persistono all'interno della sinistra. Ma è stanca di certe dinamiche, è vicina alla pensione, un po' disillusa. Quando incontra Henri, interpretato da Jean-Pierre Darroussin, si riapre ai sentimenti e all'amore, anche fisico: "Per come veniamo spesso tradizionalmente raccontate, una donna come Rosa alla sua eta' non dovrebbe più avere una vita sessuale o amorosa. Una visione che, per fortuna, anche nel cinema sta cambiando, ma troppo lentamente. Spesso vediamo attori 50enni che hanno storie d'amore nei film con donne trentenni. Dovrebbe essere anche il pubblico femminile a dire basta. Abbiamo diritto a storie raccontate anche per le donne, basta storie solo per uomini, non è giusto dire che la nostra vita in quella sfera finisca a 50 anni. È qualcosa che ci influenza e ci porta a proibirci tante cose: dei limiti autoimposti che alcuni pensano siano naturali, invece sono culturali".