Ancora tensioni in Argentina dopo l'annuncio del licenziamento di oltre 15mila dipendenti statali da parte del governo di Javier Milei, nel quadro di un drastico piano di riduzione della spesa pubblica. Nuovi scontri tra polizia e manifestanti si sono verificati a Buenos Aires, dove alcune migliaia di militanti del sindacato dei lavoratori statali (Ate) hanno protestato di fronte al ministero dell'Economia e alla Casa Rosada. Seguendo il nuovo protocollo anti-picchetti introdotto dall'esecutivo, le forze dell'ordine hanno cercato di impedire l'interruzione del transito stradale, arrivando a uno scontro con i manifestanti.
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Il segretario generale di Ate, Rodolfo Aguiar, ha denunciato "l'aggressione" della polizia e "lo spiegamento sproporzionato" di agenti. "Si vede che per reprimere i lavoratori i soldi ci sono", ha detto.
Il piano di licenziamenti del governo Milei -
Il piano di Milei prevedeva il taglio del15-20% dei contratti a tempo determinato nel settore pubblico in scadenza a fine marzo. Tra le istituzioni più colpite figurano la Previdenza sociale (Anses), con 1.900 licenziamenti; il ministero del Capitale Umano, con 1.756; quello dell'Agricoltura, con 900; quello del Lavoro, con 560. I licenziamenti non hanno risparmiato neanche istituzioni come la Commissione per le attività spaziali (Conae), il Servizio metereologico nazionale (Smn), e il Centro di alto rendimento sportivo (Cenard) dove si allenano gli atleti che competono alle olimpiadi.