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L’università per stranieri di Siena chiude per il Ramadan, il rettore: "La diversità va coltivata"

L’inviato di "Dritto e Rovescio" si è recato nell’ateneo toscano per parlare con Tomaso Montanari

"Certo che c'era la necessità. C'è la necessità, sempre, di coltivare la diversità". Così Tomaso Montanari, rettore dell'università per stranieri di Siena, risponde all'inviato di "Dritto e Rovescio" in merito alla sua decisione di chiudere l'ateneo per il periodo del Ramadan.

"Crediamo, inoltre, che in questo momento la comunità islamica, anche in Italia, si senta additata come una comunità nemica", aggiunge il rettore, sottolineando di non essere stato particolarmente né toccato né infastidito dalle critiche ricevute. "Siamo un paese libero, per fortuna".

"Io non l'avrei fatto, non lo trovo necessario, soprattutto perché rischia di essere limitativo per alcuni", ribatte, a tal proposito ai microfoni della trasmissione di Rete 4 Nicoletta Fabio,  sindaco della città toscana, supportata da alcuni cittadini. 

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