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Confindustria, Garrone si ritira: Orsini verso la presidenza

L'imprenditore ligure: "Ho voluto evitare una vittoria di Pirro. Con un unico candidato sarà più facile garantire la migliore governabilità"

Tgcom24

"Per il bene di Confindustria" l'industriale Edoardo Garrone ha deciso di ritirarsi dalla corsa per la presidenza. In una lettera inviata ai colleghi dell'associazione, l'imprenditore ligure scrive: "E' evidente che in Confindustria si sono determinate forti fratture e tensioni. Solo sostenendo un unico candidato si può garantire la miglior governabilità". Il passo indietro di Garrone spiana la strada per la presidenza di viale dell'Astronomia all'imprenditore emiliano Emanuele Orsini.

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"Questa rinuncia mi costa moltissimo, lo faccio per il bene comune"  "Non serve che un candidato possa vincere per qualche voto - scrive Edoardo Garrone motivando il suo passo indietro -, magari frutto di 'impegni o scambi' eccessivi e per me intollerabili e inaccettabili. Questa è una rinuncia che personalmente mi costa molto, ma che confido possa determinare una svolta comportamentale e sostanziale, rendendomi e rendendoci orgogliosi di averlo fatto e di aver contribuito a un cambiamento storico doveroso, esprimendo un modo di essere al servizio del sistema nell'ottica di un fine collettivo che è molto più importante di noi singoli".

"Scelta di responsabilità"  Garrone si rivolge quindi direttamente ai componenti del consiglio generale che giovedì voteranno per designare il prossimo presidente di Confindustria con queste parole: "E' una scelta di responsabilità che chiedo anche a voi tutti con il voto, per dare un segnale forte e di unità a tutti gli stakeholder e all'intero Paese. Commosso ed emozionato, vi saluto con tutto il mio affetto nell'attesa di quel futuro che è dentro di noi". 

"Ho voluto evitare una vittoria di Pirro"  Garrone aggiunge quindi: "Vincere all'ultimo voto rischia di essere una vittoria di Pirro, ovvero di non poter governare l'associazione con la necessaria efficacia. Una candidatura non basata su un largo consenso genera necessariamente una presidenza frutto di compromessi, debole, facilmente influenzabile, non in grado di rispondere alle difficili sfide che ci attendono. Penso, con la mia scelta di oggi, di aver dato un contributo importante in questa direzione, per rendere la nostra associazione più forte e incisiva. Auguro un buon lavoro al candidato, futuro presidente Orsini".

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