"Quando ti arriva una batosta è normale lasciarsi abbattere, ma poi devi rimboccarti le maniche e sorridere sempre". Ospiti a "Le Iene" Franco e Andrea Antonello, padre e figlio, sono protagonisti di un toccante monologo sull'autismo che racconta la loro storia. Prima del loro viaggio in moto per le Americhe, che ha stupito l'opinione pubblica e ispirato il film "Tutto il mio folle amore" di Gabriele Salvatores.
"Ero in un periodo della mia vita in cui sentivo di avere tutto (amore, lavoro, amicizie), quando per Andrea è arrivato un biglietto di sola andata in compagnia dell'autismo: un terremoto destinato a durare finché c'è vita", ricorda Franco Antonello, ammettendo che il figlio l'ha portato su un altro mondo.
"Ci sono stati anni bui, poi ho capito che dovevo dedicare il mio futuro a trovare per Andrea quella vita che non poteva avere da solo, così è arrivata la reazione", spiega l'uomo. "Per i ragazzi come Andrea tutto dev'essere regolare e prevedibile, ma io ho deciso di fare il contrario: siamo saliti in moto e abbiamo attraversato tre Americhe, incontrando persone e abbracciando culture".
"Quel viaggio è diventato un libro, un film e poi un'impresa sociale, che oggi ci permette di aiutare oltre 4000 ragazzi", conclude il padre, invitando gli spettatori della trasmissione di Italia Uno ad andare a vedere ciò che lui e il figlio stanno facendo con l'associazione "I bambini delle fate".