Premierato, ok commissione Senato a emendamento su elezione diretta
Il testo riscrive l'articolo 92 della Costituzione italiana che ora disciplina la formazione del governo secondo la formula: "Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri"
La commissione Affari costituzionali del Senato ha dato il via libera all'emendamento del governo al ddl sul premierato, che fissa il principio dell'elezione diretta del presidente del Consiglio. L'emendamento riscrive l'articolo 92 della Costituzione: rispetto alla formulazione originaria uscita dal Consiglio dei ministri elimina il premio di maggioranza al 55%, introduce il limite dei due mandati per il premier e il potere di revoca dei ministri.
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Premierato, Malan: grazie a FdI sovranità torna nelle mani degli italiani -
"Voto storico in Commissione Affari Costituzionali. Come aveva promesso Fratelli d'Italia in campagna elettorale, niente più presidenti del Consiglio scelti attraverso giochi di palazzo e ribaltoni. Dovranno essere gli italiani a decidere da chi essere governati. La sovranità ritorna nelle mani del popolo e non in quelle delle agenzie di rating o di oscure operazioni dietro le quinte". Così commenta su X il presidente dei senatori di FdI, Lucio Malan, il via libera in Commissione Affari Costituzionali in Senato all'emendamento del governo in tema di riforma costituzionale.
Premierato, Pd: non risolve e riduce tutto alla scelta del capo -
Con la riforma del premierato "tutto verrà irrigidito e tutto si esaurirà al momento del voto". Lo ha detto il senatore del Pd Andrea Giorgis parlando in commissione Affari Costituzionali nell'ambito del voto sul premierato. "Questa riforma è dannosa per l'intero Paese, non risolve nessuno dei problemi che dice di voler risolvere, non garantirà stabilità, non garantirà governabilità, l'unico effetto sarà quello di ridurre la partecipazione democratica alla scelta del capo". "Arriviamo - ha detto in un altro passaggio - al compimento di quella concentrazione e verticalizzazione del potere che non si immaginava nemmeno fino a qualche anno fa". "Durante tutti i lavori della commissione abbiamo spiegato perché questa riforma non funziona - ha proseguito Giorgis - abbiamo fatto delle proposte concrete ma abbiamo ricevuto solo silenzio. Fino ad oggi il dialogo è stato tra sordi anche se noi ce l'abbiamo messa tutta e continueremo a farlo".