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Le pagelle in…sostenibili: ep.12

Non stiamo dando i numeri, è solo Ronny Mengo che prova a giudicare le notizie top e flop della settimana. Le pagelle della sostenibilità

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Pagelle in…sostenibili, eccoci qua. Come ogni settimana partiamo dal basso e saliamo.

Voto 4 alla solita aria che tira, con l’ultimo studio internazionale sull’inquinamento. “C’erano una volta un australiano, un finlandese e un estone” potrebbe essere l’attacco, perché sono solo 7 i Paesi nel mondo, su 134 presi in esame, dove si respira aria pulita. L’Italia, ve lo diciamo già, non c’è. Sono Nuova Zelanda, Mauritius, Islanda, Grenada e appunto Estonia, Australia e Finlandia. Malissimo l’asia, il Canada, per i recenti incendi, l’Ohio e il Wisconsin. In Europa, addirittura leggeri miglioramenti, ma lo diciamo a bassa voce.

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Voto 3 alle zanzare, che sono già tornate, altro che estate. O forse non se ne sono proprio andate. Il 3 in realtà va a tutti noi perché le zanzare confuse che in pieno inverno ci ronzano nell’orecchio sono dovute ai cambiamenti climatici, come sappiamo bene. Più le temperature sono elevate, più il ciclo vitale delle larve si accorcia. E da qui il trionfo di zanzare. Felicissimi i produttori di spray e repellenti. Ringrazia invece per le notti in bianco tutto il resto dell’umanità.

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Un po’ di buone notizie, eccole qua. Voto 7 ai blue jeans, ma non a quelli che state indossando voi in questo momento – che sappiatelo, sono inquinanti. Il voto positivo va a quelli che saranno realizzati non con l’indaco, colore sintetizzato in laboratorio e tossico, ma con l’alternativa ecologica studiata da un’università danese. Un composto incolore derivato dalle piante, che senza chimica potrà essere convertito in indaco direttamente sul filato. Un’ottima idea che ora dovrà essere sviluppata, considerato che in un anno vengono prodotti più o meno quattro miliardi di paia di jeans.

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Voto 8 infine al primo ministro vietnamita Phạm Minh Chính, che si è opposto alla costruzione di un complesso residenziale che avrebbe compromesso la biodiversità della riserva naturale di Tien Hai. Niente cemento, niente campi da golf, ma biosfera, fauna e mangrovie. La sfida tra golf e natura questa volta l’ha vinta la natura.

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