Stellantis, accordo per l'uscita volontaria di 1.520 lavoratori
La società ribadisce "la centralità dell'Italia nell'ambito delle sue attività globali". La Fiom: "E' un piano per spegnere il lavoro, intervenga Meloni"
Stellantis e i sindacati metalmeccanici torinesi hanno siglato un accordo per l'uscita volontaria incentivata di 1.520 lavoratori, occupati in 21 società del gruppo presenti sul territorio, su un bacino totale di circa 12mila addetti. Lo riferisce la Uilm di Torino. In dettaglio sono previste 733 uscite incentivate nelle strutture centrali (impiegati e quadri) e 300 uscite alle Carrozzerie di Mirafiori.
La società: Italia centrale nelle attività globali Stellantis, riferisce un portavoce della società, "ribadisce ancora una volta la centralità dell'Italia nell'ambito delle sue attività globali e la dimostrazione sono gli investimenti per diversi miliardi di euro che sono stati fatti recentemente nelle attività italiane per nuovi prodotti e siti produttivi, tra cui la Gigafactory di Termoli e le piattaforme STLA Medium e STLA Large rispettivamente a Melfi e Cassino".
"A Torino, in particolare, con circa 240 milioni di investimento esclusi quelli per il manufacturing, da evidenziare il Battery Technology Center, lo stabilimento per la produzione del cambio elettrificato eDCT, il grEEn Campus e l'Hub di Economia Circolare SustainERA nell'ambito del piano Mirafiori Automotive Park 2030".
"L'automotive mondiale - viene sottolineato - sta cambiando velocemente e l'Italia ha un ruolo cruciale da svolgere attraverso questa trasformazione epocale. La transizione energetica ci ha portato a ragionare in un modo diverso rispetto al passato se volevamo continuare ad essere competitivi e questo ci ha portato oggi a dover utilizzare al meglio la capacità sia in termini di assets che di risorse minimizzando gli impatti legati alla trasformazione e garantendone un futuro solido".
Stellantis, quanto producono gli stabilimenti italiani
SU TGCOM24