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Slittata conferma alla legge sul ripristino della natura: l’appello del WWF

Insieme a 147 illustri scienziati e naturalisti, il WWF si rivolge al Consiglio UE e al governo italiano per approvare Nature Restoration Law

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Ieri doveva essere in agenda al Consiglio Ue Ambiente per il via libera ministeriale, ma la conferma alla Nature Restoration Law è slittata a data da destinarsi.

La ragione è l’assenza di una maggioranza qualificata a sostegno dell'accordo già raggiunto con l'Eurocamera. A quanto appreso dall’ANSA, Svezia, Italia e Paesi Bassi avrebbero espresso l’intenzione di votare contro la legge mentre Finlandia, Polonia, Belgio e Ungheria di astenersi (che ai fini della maggioranza qualificata vale come un ‘no’).

Nessuna maggioranza, quindi nessun voto. Per raggiungere la maggioranza qualificata è necessario che 15 Paesi su 27 che rappresentano almeno il 65% della popolazione totale dell'Ue votino a favore. L’accordo era stato già confermato dal Coreper, la riunione degli ambasciatori dei 27, nelle scorse settimane con il voto contrario di Italia e Svezia e l’astensione di Finlandia, Polonia, Paesi Bassi e Belgio.

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A cambiare gli equilibri in seno al Consiglio, dunque, sarebbe il veto di Budapest. Essendo un accordo già confermato, la presidenza di turno non può presentare emendamenti al testo, come ha fatto in passato per altri dossier (come le norme sulla due diligence delle imprese). Questo significa che, con la legislatura agli sgoccioli, non è da escludere che la conferma della legge passi direttamente in mano alla prossima legislatura.

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Una nuova preoccupazione quindi. E infatti, come si legge su ANSA, il WWF ha lanciato un appello che rivolge in primis al Governo italiano chiedendo che riveda la sua posizione e si adoperi affinché il Consiglio dell’UE faccia proprie le indicazioni dell’Europarlamento, degli scienziati e della società civile. Un appello che è già stato firmato da 147 illustri scienziati e naturalisti a dimostrazione del valore e dell’importanza di questa legge e che ora richiede anche la firma dei cittadini per non poter passare inosservato.

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Come scrive l’organizzazione: “Dopo l'approvazione del Parlamento europeo, ora è fondamentale che il Consiglio confermi l'impegno a garantire il ripristino degli ecosistemi degradati in tutti i Paesi dell'Ue, a contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei in materia di clima e biodiversità e migliorare la sicurezza alimentare. In gioco non c'è solo il recupero di ambienti naturali come foreste, fiumi e habitat marini: in gioco ci sono la mitigazione e l'adattamento al cambiamento climatico, la difesa da inondazioni, incendi e desertificazione, la qualità dell'acqua e dell'aria. In altre parole, in gioco c'è la anche la sicurezza di tutti i cittadini europei. Per questo è preoccupante lo stallo in cui si trova ora il Consiglio dell'Unione Europea dopo il mancato raggiungimento della maggioranza qualificata degli Stati Membri".  

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