Esistono azioni che pagano alle tasche dei risparmiatori cedole che arrivano al 10% di ritorno annuale. Approvati i bilanci relativi al 2023, adesso si entra nel vivo della cosiddetta stagione dei dividendi che, da qui a giugno, secondo i calcoli di Intermonte farà piovere nelle tasche degli azionisti circa 34 miliardi di euro.
Il "giorno delle cedole" -
Il giorno più "pesante" da segnare in agenda sarà lunedì 20 maggio 2024 quando gran parte delle società del FTSEMib, listino delle maggiori società quotate a Milano, staccherà il dividendo. Da non dimenticare anche lunedì 22 aprile.
Tecnicamente si chiama dividend/yield il rapporto tra il dividendo pagato da una determinata azione e il prezzo dell'azione stessa. Più alto è questo rapporto e maggiore è l'appetibilità per i risparmiatori, perché maggiore è il flusso di denaro che riceveranno ogni anno a fronte dell'investimento fatto in titoli.
Ultimamente le grandi protagoniste sono state le banche. La Banca Centrale europea nella sua lotta all'inflazione ha rialzato in tassi di interessi ad una velocità mai vista prima e questo ha ingrassato i margini di interesse (e i bilanci) degli istituti di credito, dopo anni di tassi zero e liquidità a costo nullo se non negativo in certe fasi.
Quali sono i titoli migliori per i risparmiatori -
I titoli più "ricchi" per i risparmiatori sono Banco Bpm, Intesa Sanpaolo, Banca popolare di Sondrio e Bper banca, con cedole che viaggiano tra il 9,29% e il 7,09% secondo i calcoli di Intermonte riportati dal Sole24 Ore che non dimentica le soddisfazioni che possono arrivare anche da Enel e Poste italiane (7% di ritorno atteso), Banca Mediolanum (6,79%), Italgas e Snam (oltre il 6,5%).
Interessante poi il caso di Stellantis che, nonostante l’eccezionale corsa in Borsa del titolo (+150% da giugno 2022, +28% da inizio anno), ritornerà ai suoi azionisti una cedola poco sotto al 6%. In questo caso i possessori di titoli avranno beneficiato sia di un rialzo del prezzo dell'azione (potenziale fino al momento della vendita), sia di un dividendo consistente.
Cos'è il buyback -
C'è un altro fenomeno da non sottovalutare e sempre più importato in Europa dagli Stati Uniti: il buyback più comunemente detto "riacquisto di azioni proprie" da parte di una azienda ed è considerato un modo diversi di redistribuire valore agli azionisti. In questo caso l'operazione riduce il numero di azioni in circolazione incrementandone il valore e l’utile per azione: meno azioni in circolazione significano denominatore più piccolo e quindi il rapporto è destinato a salire. La conseguenza diretta di questa opzione è che il titolo diventa più appetibile e tende ad attrarre nuovi acquisti e investitori.
Esempio di questa tendenza è il titolo Unicredit, già protagonista di un rialzo del 110% nell'ultimo anno, che ha annunciato un buyback per quasi 3 miliardi e una cedola al 5,34%.
In tutto questo bisogna ricordare come Piazza Affari sia la miglior Borsa europea dall'inizio dell'anno con un +13,5%. Aggiungendo la pioggia di miliardi in arrivo in primavera, per gli azionisti si prospetta un 2024 da ricordare.