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Mercati digitali, Ue avvia un' indagine su Google, Apple e Meta

La Commissione europea sospetta che le misure messe in atto dalle tre big tech non siano in grado di rispettare il Digital Market Act, la normativa sui mercati digitali 

dal-web

Al via le prime indagini della Commissione europea per violazione del Digital Market Act (DMA) su Aphabet (la holding che controlla Google), Meta e Apple. Le tre big tech non rispetterebbero gli obblighi previsti dalla nuova normativa dell'Ue sui mercati digitali. 

Tgcom24

Le possibili violazioni  In particolare, la Commissione ha avviato un procedimento per valutare se le misure attuate da Alphabet e Apple in relazione ai loro obblighi relativi agli app store violano il DMA. L'articolo 5, paragrafo 4, della normativa Ue impone ai gatekeeper di consentire agli sviluppatori di app di "orientare" i consumatori verso offerte esterne ai loro app store dei gatekeeper, gratuitamente.

La Commissione teme che le misure di Alphabet e Apple potrebbero non essere pienamente conformi poiché impongono varie restrizioni e limitazioni. Questi limitano, tra l'altro, la capacità degli sviluppatori di comunicare e promuovere liberamente offerte e di concludere direttamente contratti, anche imponendo vari oneri. 

Inoltre, la Commissione Ue ha avviato un indagine contro Meta per indagare se il modello "paga o acconsenti" recentemente introdotto per gli utenti nell'Unione europea sia conforme all'articolo 5, paragrafo 2, del DMA che impone ai gatekeeper di ottenere il consenso degli utenti quando intendono combinare o utilizzare in modo incrociato i propri dati personali tra diversi servizi principali della piattaforma.

La Commissione teme che la scelta binaria imposta dal modello "paga o acconsenti" dell'azienda fondata da Mark Zuckerberg possa non fornire una vera alternativa nel caso in cui gli utenti non acconsentano, non raggiungendo così l'obiettivo di prevenire l'accumulo di dati personali da parte dei gatekeeper. 

Parallelamente, l'Antitrust comunitario riferisce con una nota di aver avviato accertamenti sulla nuova struttura delle commissioni di Apple sull'App Store e su Amazon, per i meccanismi di "ranking".

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