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Attentato a Mosca, lo Spartak celebra uno dei lavoratori-eroi del Crocus: il 15enne Islam ricevuto in campo

Al giovane guardarobiere della sala concerto devono la vita un centinaio di spettatori. In azione con lui anche il collega 14enne Artem e il cameraman 42enne Ivan Pomorin

Tgcom24

A lui devono la vita almeno un centinaio di spettatori presenti all'interno del Crocus City Hall di Mosca durante l'assalto dei terroristi. Ha soli 15 anni ma da 48 ore in tutta la Russia è celebrato come un eroe. Si chiama Islam Khalilov e lavora part-time come guardarobiere nella sala concerto che venerdì è stata attaccata dall'Isis. Il giovane è stato celebrato anche dalla sua squadra del cuore, lo Spartak Mosca, che nel prepartita ha voluto premiarlo con la maglia numero 1 per il coraggio e il sangue freddo dimostrati in quei terribili momenti e che lui stesso ha registrato con lo smartphone. Altri lavoratori del Crocus vengono celebrati come eroi per aver salvato altri spettatori.

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Non solo Islam, ecco gli altri lavoratori-eroi del Crocus City Hall  Il 15enne Islam Khalilov non è stato l'unico lavoratore della sala concerto di Mosca che ha condotto in salvo attraverso corridoi e uscite secondarie della struttura che ben conosceva gli spettatori in preda al panico durante l'assalto terroristico del 22 marzo. Con lui, infatti, si celebra un collega del guardaroba, il 14enne Artem Donskov, studente della scuola numero 19 di Krasnogorsk ( la località vicino Mosca dove ha sede la sala concerto attaccata dall'Isis, ndr).

Fotogallery - Attentato a Mosca, lo Spartak celebra uno dei lavoratori-eroi del Crocus: il quindicenne Islam ricevuto in campo

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Islam Khalilov con i giocatori dello Spartak Mosca
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Islam Khalilov con la maglia personalizzata dello Spartak Mosca
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Islam Khalilov con i giocatori dello Spartak Mosca
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Islam Khalilov con i giocatori dello Spartak Mosca
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Artem Donskov
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Ivan Pomorin

Come riportano i media russi che disegnano un ritratto di Artem Donskov, il 14enne lavorava part-time da un paio di mesi al Crocus per comprarsi un nuovo computer e regalare un gioiello a sua madre. A lui sarebbero stati promessi un milione di rubli (quasi diecimila euro) dal sito di informazione Readovka, che è venuto a conoscenza della sua storia. La famiglia, molto numerosa e con la madre disoccupata, si sarebbe da poco trasferita nei dintorni di Mosca da Volgograd. "Stavo solo facendo il mio lavoro", ha raccontato a  Readovka, rifiutando il titolo di eroe.

Durante l'attacco, ai primi spari, Artem Donskov si trovava vicino all'uscita quando si è accorto che il pubblico impazzito, sbagliando direzione nella fuga, stava finendo in un vicolo cieco. Insieme ad Islam ha allora condotto tutti, attraverso uno stretto passaggio, nei locali dell'Expo fino alla strada. Sarebbero poi stati gli ultimi, insieme ai colleghi  Nikita Ivanov e un altro Artem di cui non è stato reso il cognome, a lasciare l'edificio, dopo essersi assicurati che tutti fossero usciti e fossero al sicuro. Quando è scoppiato l'incendio nella struttura, anche loro erano ormai in salvo.

Nelle interviste i ragazzi hanno dichiarato che da dipendenti del Crocus City Hall erano stati formati su come agire in caso di emergenza. E così hanno messo in pratica quanto appreso.


Un altro nome che rimbalza sui media della Federazione in queste ore è quello del cameram  Ivan Pomorin, 42 anni, il quale era a lavoro con una squadra di operatori per registrare la tappa dei Picnic. E' riuscito a salvare se stesso, i colleghi con lui e alcuni spettatori. In tutto 17 persone.

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