Mosca è tornata a vivere i peggiori incubi degli attacchi terroristici ceceni degli anni '90 quando un gruppo di uomini armati, in tenuta mimetica, ha fatto irruzione in una sala da concerti a nord-ovest del centro aprendo il fuoco senza pietà sugli spettatori. Gli assalitori, prima di darsi alla fuga, hanno lanciato anche granate o bottiglie incendiarie e poco dopo l'intero edificio si è trasformato in un rogo. Le autorità hanno aperto un'inchiesta per terrorismo e qualche ora dopo l'Isis ha rivendicato l'attacco.
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La rivendicazione dell'Isis -
Miliziani dello Stato islamico, si legge in un messaggio sul canale Telegram del gruppo jihadista, "hanno attaccato un grande raduno alla periferia di Mosca" e poi si sono "ritirati sani e salvi nelle loro basi". Circa due settimane fa l'Fsb aveva detto di avere eliminato una cellula della branca afghana dell'Isis che pianificava un attacco armato nella capitale.
L'attacco alla sala da concerti Crocus City Hall -
L'attacco di venerdì sera è avvenuto nel quartiere di Krasnogorsk, fuori e dentro la sala da concerti Crocus City Hall, la più grande di Mosca con una capacità di oltre 6mila persone, dove stava per esibirsi la rock band Picnic. Un centinaio di persone sono state tratte in salvo da dentro la sala o dal tetto, dove si erano rifugiate e che poi in parte è crollato a causa delle fiamme. Per spegnere l'incendio sono stati fatti alzare in volo alcuni elicotteri.
Gli spari a sangue freddo sugli spettatori -
L'ambasciata italiana si è immediatamente attivata per verificare l'eventuale presenza di italiani, che al momento non risulta. In un video si vedono gli assalitori - almeno quattro, altri parlano di cinque - che si avvicinano armi in pugno verso l'entrata della sala da concerti, situata nel salone di un centro commerciale, e sparano a sangue freddo su alcune persone che cercano di ripararsi in un angolo.
Almeno 4 assalitori in fuga -
In un altro video, rilanciato da Novaja Gazeta Europa, si vedono decine di persone accalcarsi verso l'uscita dell'edificio per sfuggire all'attacco, mentre intorno si riconoscono ben visibili decine di corpi raggiunti dai colpi d'arma da fuoco. Secondo informazioni non confermate, 4 dei 5 assalitori sarebbero riusciti a scappare dopo la strage. Ria Novosti ha pubblicato una foto della vettura usata dagli assalitori per lasciare il luogo della strage: una Renault Symbol bianca.
Cancellati tutti gli eventi di massa in Russia -
Tutti gli eventi di massa e di intrattenimento in Russia sono stati cancellati per i prossimi giorni, mentre sono stati rafforzati i controlli di sicurezza sui mezzi di trasporto pubblici e negli aeroporti.
La condanna internazionale -
Il premier Giorgia Meloni ha espresso la "ferma e totale condanna del governo italiano per questo efferato atto di terrorismo", affermando che "l'orrore del massacro di civili innocenti a Mosca è inaccettabile". Anche l'Unione europea ha condannato l'assalto, e la Casa Bianca ha detto che i suoi "pensieri sono per le vittime del terribile attacco". Secondo il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby, "non c'è alcun segno al momento del coinvolgimento dell'Ucraina o di ucraini nella sparatoria a Mosca".
L'avvertimento degli Usa -
Il 7 marzo l'ambasciata americana a Mosca aveva messo in guardia i propri cittadini per possibili attentati terroristici nelle 48 ore successive, specie ad eventi affollati come concerti musicali. E la Cnn, citando "fonti informate", ha detto che gli Usa avevano avvertito la Russia del rischio di attacchi da parte dell'Isis. Notizia poi confermata dalla Casa Bianca.
L'attacco sventato contro una sinagoga -
L'allarme dell'ambasciata americana era stato lanciato dopo che, il giorno prima, l'Fsb aveva detto di aver sventato un attacco con armi da fuoco contro i fedeli di una sinagoga nella capitale. L'intelligence russa aveva precisato che l'attentato era stato pianificato da una cellula del Wilayat Khorasan, la branca afghana dell'Isis, apparsa per la prima volta nel 2014, che si pone come obiettivo la fondazione di un nuovo califfato che riunisca vari Paesi asiatici, tra cui l'Afghanistan, il Pakistan, l'Iran, ma anche alcune ex repubbliche sovietiche, come il Turkmenistan, il Tagikistan e l'Uzbekistan
Kiev: "Noi estranei" -
La presidenza ucraina ha negato qualsiasi coinvolgimento, così come ha fatto il Corpo dei Volontari Russi (Rdk), una delle unità paramilitari inquadrate nelle forze di Kiev che nelle ultime settimane hanno rivendicato diversi tentativi di infiltrazione nelle regioni russe frontaliere di Belgorod e Kursk.
Medvedev alza i toni -
Ad alzare però subito i toni ci ha pensato l'ex presidente e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, il falco Dmitry Medvedev: "Se fosse accertato che dietro ci sono terroristi del regime di Kiev, dovranno essere tutti trovati e uccisi senza pietà, compresi i leader dello Stato che ha commesso tali atrocità", ha minacciato sul suo canale Telegram. Mentre da Kiev l'Intelligence del ministero della Difesa ha parlato dell'attacco come di "una provocazione deliberata da parte del regime di Putin".