La presunta gravidanza di Liliana Resinovich non era un segreto nella famiglia della donna, trovata morta il 5 gennaio 2022 nel boschetto dell'ex Ospedale psichiatrico di San Giovanni a Trieste. A confermarlo è la cugina di Lilly, Silvia Radin che a "Pomeriggio Cinque" racconta di essere a conoscenza della questione insieme a Sergio, il fratello della vittima, già da gennaio 2022. "Sebastiano Visintin aveva mostrato la cartella clinica dell'aborto a Gabriella Micheli (amica di Liliana ndr)", racconta Silvia a Canale 5.
Nonostante per anni Sebastiano Visintin, il marito di Liliana, avesse negato l'esistenza di una relazione tra la moglie e l'amico Claudio Sterpin, in una intercettazione l'uomo rivela che nel 1990 Lilly sarebbe rimasta incinta proprio di Claudio e che lui l'avrebbe accompagnata ad abortire. "Per mesi abbiamo provato a sostenere Sebastiano - dichiara Silvia Radin - ma non si può sostenere una persona che tre giorni dopo la scomparsa della moglie dice che la verità sarebbe nei cellulari di Liliana, ma poi non li porta in questura".
Dunque la cugina di Liliana ribadisce quanto già dichiarato in passato. "Lui ha punito Liliana perché lei voleva lasciarlo e ha punito Claudio perché gliel'ha portata via", aggiunge. Silvia Radin non accusa Sebastiano di omicidio, ma chiede al marito di Liliana di parlare "perché tante cose non tornano". "Ho sempre detto che Sebastiano è l'ultimo che l'ha vista viva e Claudio quello con cui Lilly aveva appuntamento, quindi bisogna indagare su entrambi. Io credo di più a Claudio e meno a Sebastiano", conclude.