deceduto nel luglio 2023

Purgatori, Tribunale dispone perizia per accertare le cause della morte

La decisione è stata presa dal gip nell'ambito dell'indagine che vede indagati quattro medici per omicidio colposo

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Per far luce sulla morte di Andrea Purgatori, il Tribunale di Roma ha disposto, nell'ambito di incidente probatorio, una perizia per accertarne le cause del decesso, avvenuto nel luglio del 2023. Nel procedimento sono indagati per omicidio colposo quattro medici. I periti avranno novanta giorni di tempo per concludere i loro accertamenti. Nei quesiti posti agli specialisti si chiede, inoltre, di fare chiarezza sulla presenza di metastasi e individuare come e quando è partita l'infezione cardiaca.

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La verità sulla morte del giornalista potrebbe quindi arrivare dopo l'estate. L'atto istruttorio irripetibile era stato chiesto dalla Procura capitolina nelle scorse settimane alla luce di una consulenza che era stata disposta per cercare di chiarire il suo quadro clinico. Nell'atto di richiesta vengono citate le conclusioni della consulenza. "In estrema sintesi" l'accertamento "evidenzia che il giornalista, pur affetto da tumore polmonare in metastasi, è deceduto per le conseguenze di una endocardite infettiva che ha indotto nel paziente una diffusa embolizzazione sistemica. Tale patologia - si legge - non è stata individuata in tempo utile per poter avviare tempestivamente le cure idonee, e proprio in relazione alla sua omessa e comunque tardiva diagnosi" si è proceduto all'iscrizione del cardiologo.

Nel documento si afferma, inoltre, che i consulenti nominati dal pm Giorgio Orano hanno fatto emergere "gravi criticità nella refertazione della risonanza magnetica sull'encefalo l'8 maggio 2023, già oggetto di censura da parte dei familiari del giornalista". Nel referto "venivano infatti diagnosticate 'senza margini di dubbio' metastasi cerebrali del tumore primario (come detto al polmone) la cui presenza - afferma il sostituto procuratore - è stata invece esclusa dagli accertamenti autoptici e istologici. Il referto, inoltre, non segnalava la possibilità che le lesioni cerebrali evidenziate dalla risonanza avessero una natura ischemica".

Chi sono gli indagati per la morte di Andrea Purgatori -

 Alla luce di questo ultimo aspetto la Procura ha proceduto all'iscrizione della dottoressa Maria Chiara Colaiacomo che "pur non avendo avuto rapporti diretti con il paziente, con i familiari e con altri medici, risulta comunque firmataria del referto". Colaiacomo è indagata insieme al radiologo Gianfranco Gualdi, al suo assistente Claudio Di Biasi e al cardiologo Guido Laudani, che ebbe in cura Purgatori. Il pm afferma che è "doveroso sottolineare che i consulenti tecnici hanno espressamente rimesso le determinazioni conclusive sull'eventuale responsabilità dei firmatari del referto alla valutazione tecnica di uno specialista neuro radiologo".

Sulla valutazione del decorso, sia diagnostico che terapeutico, "anche in punto di individuazione delle responsabilità dei sanitari e di nesso causale, si gioverebbe di competenze specialistiche di natura neurologica, cardiologica e infettivologica: appaiono - conclude la Procura nella richiesta di incidente probatorio -, infatti, indispensabili per convalidare il quadro delle verifiche tecniche sul decorso clinico di Purgatori e sull'accertamento delle cause del decesso". 

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