Si proclamano innocenti e nella Strage di Altavilla sarebbero stati "coinvolti a loro insaputa". Si tratta di Sabrina Fina e Massimo Carandente accusati, insieme a Giovanni Barreca, della morte di Antonella Salomone e dei suoi due figli. Intercettato dalle telecamere "Mattino Cinque News" l’avvocato della coppia, Salvatore Cusumano, parla dopo il colloquio con l'uomo e la donna e dichiara: "Addebitano la responsabilità alla figlia di Antonella, al padre Giovanni Barreca e all'altro figlio, Kevin".
Sabrina Fina e Massimo Carandente continuano a sostenere di essere stati nella villetta di Altavilla Milicia "solo per delle veglie di preghiera", spiega il legale che poi aggiunge: "Ritengono che fosse tutto programmato da Giovanni Barreca, anche per presenza della legna e della benzina che si trovavano già in casa". Cusumano spiega che entrambi avrebbero voluto contattare le forze dell'ordine, ma non lo avrebbero fatto perché "bloccati psicologicamente". "Probabilmente riferiranno questo e che hanno usato il telefono. La procura verificherà questo acquisendo i tabulati telefonici", considera l'avvocato della coppia. Durante il colloquio con il legale, durato tre ore, Sabrina e Massimo hanno parlato di un forte rapporto d'odio tra i parenti: "I figli odiavano la madre e lei aveva un rapporto molto severo con i figli. Antonella era aggressiva coi i figli, il padre con la madre e viceversa", conclude Cusumano.