Astro in ascesa. Deva Cassel non ha ancora vent'anni ma ha tutte le carte in regola per conquistare il mondo. Già super modella per le maison più prestigiose, corteggiatissima dai brand più noti, è ora arrivato l'annuncio da parte di una delle maison più importanti, che la proietta direttamente nell'Olimpo delle nuove dee.
Deva Cassel è, infatti, la nuova testimonial internazionale per la moda e il beauty di Dior. L'annuncio ufficiale è arrivato direttamente dalla maison parigina. La modella e attrice, figlia di Monica Bellucci e Vincent Cassel "è la nuova Ambassador per le creazioni moda di Maria Grazia Chiuri, direttrice artistica delle collezioni donna Dior, e nuovo volto di Dior Makeup del direttore creativo e dell'immagine Peter Philips", si legge nella nota di Avenue Montaigne.
Chi è Deva Cassel -
Nata a Roma nel 2004, Deva Cassel è cresciuta tra Francia, Italia e Brasile. Parla cinque lingue, sin da giovanissima ha sviluppato una grande sensibilità per le arti, ereditata dai suoi celebri genitori. Appassionata di canto e pittura, ha preso lezioni di teatro fin dalla prima infanzia. Il suo temperamento artistico l'ha portata naturalmente a interessarsi al mondo delle immagini, che ha scoperto ed esplora attraverso il prisma della moda, iniziando la sua carriera di modella all'età di 16 anni. È, così, apparsa sulle copertine delle più grandi riviste internazionali e ha sfilato sulle passerelle delle Fashion Week, diventando una delle top model di più alto profilo.
Non solo star in passerella -
Figura emergente della sua generazione, sicura di sé e incredibilmente bella, Deva Cassel ha deciso di seguire anche le orme dei suoi genitori. Nel settembre scorso ha mosso i primi passi come attrice, diretta da Laura Luchetti nel film "La Bella Estate", in cui interpreta il ruolo della musa di un pittore degli anni Trenta. Acclamata per questo primo ruolo, apparirà anche nella serie italiana "Il Gattopardo", il prossimo settembre, tratta dal romanzo omonimo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e ispirata all'omonimo film di Luchino Visconti.
