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Al cinema Natalie Portman e Julianne Moore, donne a confronto in "May december"

Dal 21 marzo al cinema il film di Todd Haynes tra melò e thriller ispirato a uno scandalo americano

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Natalie Portman e Julianne Moore sono le protagonista di "May december" un viaggio tra dramma, satira sociale e commedia nera, firmato da Todd Haynes, che porta sul grande schermo uno scandalo americano. E racconta con l'ambiguità tipica messa in scena dal regista in "Carol" e Lontano dal paradiso", quanto una relazione tra due persone di grande differenza d'età continui a essere un tabù sociale. Presentato in anteprima al Festival di Cannes e candidato all’Oscar per la miglior sceneggiatura originale, arriva al cinema dal 21 marzo. Tgcom24 vi offre una clip esclusiva.

Tgcom24

La trama   In May December Natalie Portman interpreta un'attrice, la star televisiva Elizabeth, che vuole conoscere da vicino la donna che deve interpretare nel prossimo film: Gracie (Julianne Moore), che 23 anni prima era stata condannata dalla sua comunità per una relazione con un bambino di 13 anni avendone lei 36, da qui il titolo May December che significa appunto relazione tra una persona giovane e una più anziana, in cui i componenti della coppia rappresentano mesi molto lontani all'interno dell'anno. Gracie Atherton-Yoo e Joe Yoo hanno due figli gemelli che stanno per diplomarsi. Sulle prime Elizabeth si mette a osservare la vita della famiglia e il rapporto fra Gracie e Joe, ma poi si rende conto di non essere poi così lontana da Gracie e quindi vacilla.

Il cast   Ad affiancare le due attrici troviamo Charles Melton che per la sua interpretazione ha ricevuto la candidatura al Golden Globe e svariati riconoscimenti, tra cui quello di Miglior attore non protagonista dell’anno dal National Society of Film Critics. Se per Natalie Portman è la prima collaborazione con Todd Haynes, il regista torna a dirigere invece Julianne Moore dopo "Safe", "Lontano dal Paradiso", "Io non sono qui" e "La stanza delle meraviglie".

Natalie Portman e la storia vera del film   Natalie Portman è diventata famosa a 12 anni con "Leon", film di Luc Besson che l'ha portata a essere sessualizzata da bambina, e verso il quale ha detto di provare sentimenti complicati. Il film stesso tra l'altro è stato ispirato dalla relazione di Besson con l'attrice e regista francese Maiwenn, che ha sposato a 16 anni. Besson ha affrontato diverse accuse di violenza sessuale, che la Portman ha detto di aver trovato "devastanti".

Il caso che ha ispirato il film   Al New York Film Festival, Todd Haynes ha spiegato quanto la storia del film sia staa ispirata da quella Mary Kay Letourneau. Insegnante negli anni 90, la donna era finita al centro di uno scandalo, e anche di un caso giudiziario, per aver avuto una relazione con un proprio alunno, che all'epoca aveva solo 12 anni. I due ebbero anche due figlie e si sposarono dopo che la donna uscì dal carcere.

L'ambiguità morale e narrativa   Il cambiamento che avviene all’interno dei personaggi principali era già perfettamente a fuoco nella sceneggiatura, come ha spiegato tempo fa lo stesso regista: "Ciò che mi aveva affascinato dell'eccezionale sceneggiatura di Samy Burch, che Natalie Portman mi inviò nel 2020, è il modo in cui affrontava argomenti potenzialmente volatili con una sorta di paziente osservazione, che consentiva di esplorare i personaggi della storia con una sottigliezza fuori dal comune. La storia sobbolliva di un'ambiguità morale e narrativa che, in un film, avrebbe coinvolto lo spettatore catturandolo in uno stato di visione attivo ed eccitato, in cui avrebbe messo tutto in discussione", ha raccontato il regista.

Una delle ragioni "per cui ammiro così tanto Todd Haynes è il suo non essere a disagio nel raccontare le ambiguità, lui non teme di provocare il pubblico, ti sa scuotere come se il pavimento ti si sollevasse sotto i piedi", ha spiegato Natalie Portman. "Spesso scrivendo le storie si fa una distinzione netta tra buoni e cattivi - aggiunge l'attrice in un incontro con la stampa italiana - ma questo rende più difficile capire la realtà", dove spesso domina "un'ambiguità morale: ci sono situazioni in cui entrambi le parti possono avere un po' ragione e un po' torto".

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