La mamma di Sarah Scazzi, Concetta Serrano, cerca "una parola di verità" sulla morte della figlia uccisa il 26 agosto del 2010 quando aveva 15 anni ad Avetrana (Taranto). Secondo i giudici a ucciderla sono state sua sorella (e zia di Sarah) Cosima Serrano e la cugina Sabrina Misseri, entrambe scontano l'ergastolo. Per sapere la verità Concetta "è disponibile a un confronto, anche in privato", con Michele Misseri, lo zio Sarah e marito di Cosima, che continua ad auto accusarsi dell'omicidio della nipote, "purché" questo confronto "avvenga alla presenza del proprio figlio" Claudio Scazzi.
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Misseri è tornato nella villetta del delitto -
Misseri ha finito di scontare una condanna a 8 anni di reclusione per la soppressione del cadavere di Sarah ed è tornato nella "villa degli orrori", dove fu uccisa la 15enne, alcuni giorni dopo la sua scarcerazione avvenuta l'11 febbraio. Già alcuni giorni fa, ai microfoni di Quarto Grado, Concetta Serrano si era detta disponibile a incontrare Misseri: "Sono disposta a parlare con lui ma mi deve dire cosa è successo quel giorno, cosa ha provato in quel momento. Dobbiamo mettere un punto fermo a questa verità che non vuole dire", afferma. La Gazzetta del Mezzogiorno riporta invece le parole del legale della famiglia di Sarah, Luigi Palmieri. Quest'ultimo fa riferimento a una lettera di Valentina Misseri, sorella di Sabrina, pubblicata nei giorni scorsi da La Stampa.
La lettera di Valentina Misseri -
Nella lettera la cugina di Sarah parla della possibilità che Concetta incontri suo padre dicendo però che si cerca "ancora un processo mediatico" perché questo confronto - secondo quanto da suo padre - sarebbe avvenuto "alla presenza di giornalisti" e non in privato o alla presenza degli avvocati. "Per me - aveva scritto Valentina nella lettera - sentire questo è stata una pugnalata al sentimento più importante che ho in questi anni, la speranza". "La famiglia Scazzi - spiega il legale - per ovvi motivi non gradisce un incontro di persona, e da sola, con Michele Misseri. Non si è mai sottratta a un confronto o a una replica alle sue dichiarazioni, ma a distanza. Nessuno della famiglia Scazzi cerca "ancora un processo mediatico". "Ma una parola di verità (per la quale non è mai troppo tardi) - prosegue - può arrivare solo da Michele, Cosima e Sabrina. Per tale ragione, non senza difficoltà, Concetta è disponibile a un confronto con Michele, anche in privato, purché alla presenza del proprio figlio Claudio (ed, eventualmente, anche alla presenza di Valentina accanto al padre)".