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Stefano Bollani in tour nei teatri italiani con il Danish Trio

Ospite di "Jazz Meeting" il pianista e compositore farà anche ritorno a Spoleto

Valentina Cenni

Spoleto si appresta ad ospitare uno dei migliori talenti musicali italiani: Stefano Bollani. Pianista compositore, ma anche personaggio televisivo di successo, con trasmissioni iconiche come “Sostiene Bollani” e “Via dei Matti Numero 0”, con i suoi tantissimi concerti nelle situazioni più disparate, è riuscito ad imporsi con un’immediatezza e una simpatia che il pubblico ha dimostrato di apprezzare. Lanciato nel mondo del jazz dal grande Enrico Rava, Bollani ha dimostrato nei decenni grandi qualità, in un universo variegato e spesso difficile, come quelle jazzistico. Quello di Bollani a Spoleto è un ritorno graditissimo, dopo i concerti per il Festival Pianistico della città umbra e la partecipazione al concerto in piazza del Festival dei due mondi di Spoleto, sotto la direzione di Sir Antonio Pappano. Indimenticabile poi il suo concerto al Teatro Romano con Hamilton De Hollanda, sempre per il Festival dei due mondi.

Giovedì 21 marzo al Teatro Nuovo “Giancarlo Menotti”, il pianista si esibirà con il suo Danish Trio che vede Stefano al pianoforte, con Jesper Bodilsen al contrabbasso e Morten Lund alla batteria, anche loro come lo stesso Bollani, musicisti di punta della scena jazzistica internazionale.

Il Danish trio si impose già dai primi due dischi “Mi Ritorni In Mente” e “Gleda” all’attenzione generale, fama poi consolidata dagli album successivi, realizzati per l’iconica etichetta ECM.

Stefano Bollani, graditissimo ospite a “Jazz Meeting”, ripercorre per noi l’incontro con i due “compagni di viaggio” e l’inizio della grande avventura con il Danish Trio.

"Ci siamo incontrati nel 2002 a Copenaghen grazie ad Enrico Rava, ricorda Bollani, che ci ha chiamato in occasione della sua vittoria al premio “Jazzpar”, assegnato ogni anno al mmiglior azzista europeo.

Posso paragonare il nostro incontro e la successiva collaborazione ad una magia; non è facile incontrare artisti costantemente in ascolto, ma allo stesso tempo propositivi. Si rischia sempre di eccedere in uno o nell'altro senso. Loro sono il mio ideale di trio.

 

Sono molto contento, perché pur avendo suonato insieme per ventidue anni, negli ultimi tempi ci siamo visti poco, suoneremo come abbiamo già fatto nei precedenti concerti anche a Spoleto musica nuova; tutto sul palco del Teatro  "Giancarlo Menotti" sarà molto “fresco” ed all’insegna dell’improvvisazione.

Nel 2023 ho suonato moltissimo, ovunque in piano solo, cosa sempre avvincente e ricca di soddisfazioni, ma in me a un certo punto è  subentrata anche la necessità di voler collaborare con altri artisti, confrontandomi con loro.

Questo mi accade con musicisti come Jesper e a Morten, con i quali ho condiviso un lungo cammino anche, in ogni concerto fatto con loro, mi sembra sempre di ricominciare daccapo.

Il Danish Trio è in continua evoluzione dal punto di vista musicale

Si, è una sorta di alchimia che si è creata da subito tra me Morten e Jesper e che sul palco ci porta a suonare i brani più disparati: una canzone di Battisti, una nostra composizione o un brano di Michael Jackson.

Una sensazione rilassante per noi, con musiche che pur appartenendo al passato più o meno recente, sembrano cadere nel presente.

Qualunque cosa accada sul palco siamo insieme tutti e tre, anche perché io non amo molto le prove, sia io che Jesper che Morten amiamo la magia del momento.

Cosa significa per voi tornare a Spoleto?

Portiamo la nostra passione in un posto che trasuda bellezza, suonando qui siamo subito in connesione con tutti quelli che hanno portato la loro arte in una città come questa e ci sentiamo protetti da tutti gli artisti che hanno “fatto” Spoleto. Ci auguriamo che il concerto sia una spinta per i nostri progetti futuri.

Tra questi non escludiamo di realizzare un disco, magari un live, dal momento che fino ad ora abbiamo realizzato solo lavori in studio.Prossime date del Danish Trio: il 23 marzo a Cremona, il 25 a Milano, il giorno 27 a Bologna, il 29 marzo a Courmayeur.

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