"Sono veramente grata alla giustizia che ha fatto il suo corso, rimane il dolore che è distaccato dalla giustizia". Sono le parole di Stefania Matteuzzi, sorella di Alessandra Matteuzzi che fu uccisa dall'ex fidanzato Giovanni Padovani il 23 agosto 2022. Un mese fa è arrivata la sentenza in primo grado per l'uomo, che è stato condannato all'ergastolo.
"Ho sempre cercato la forza nel processo e speravo che i giudici capissero quello che ha passato mia sorella - ha detto nell'intervista realizzata da Federica Panicucci per il programma di Rete 4 -. Per mia sorella è stata fatta giustizia in pieno, perché mia la corte ha capito, almeno in primo grado, quello che mia sorella ha passato anche prima di essere uccisa".
Nel corso del suo intervento Stefania Matteuzzi ha ripercorso alcuni momenti drammatici degli ultimi giorni della sorella. L'omicidio, a suo dire, è arrivato dopo un lungo periodo in cui Giovanni Padovani continuava a sottomettere psicologicamente la sorella Alessandra: "Io ero al telefono con mia sorella quando è successo - ha detto visibilmente in lacrime -, secondo me lui aveva deciso questo. Voleva avere un controllo su di lei, lei gli aveva fatto capire che non ne voleva sapere più. Avrebbe potuto agire il giorno prima o il giorno successivo, ma aveva deciso".
Stefania poi ha parlato dei sensi di colpa vissuti nei mesi successivi alla morte della sorella. Per lei, lo stalking di Padovani ha avuto ripercussioni anche sul resto della famiglia di Alessandra: "Non lo so, forse dovevo far di più - ha confidato a Panicucci -. Adesso come adesso mi sento di essere stata stalkerizzata da lui quanto lei. Padovani voleva vendicarsi, tutto questo ha destabilizzato anche me. Lui prima ha destabilizzato lei e poi, di conseguenza, ha fatto lo stesso con i suoi affetti. Lei era entrata in questo meccanismo di sottomissione legato allo stalking, perché lei non era la stessa persona. In un certo periodo anche io mi sono allontanata da lei, poi mi sono riavvicinata e abbiamo fatto partire le denunce ma non è bastato".