narratore Fabio Marchese Ragona

"Life. La mia storia nella Storia", l'autobiografia di Papa Francesco

In libreria, il racconto che il Pontefice fa, per la prima volta, della sua vita, attraverso gli ultimi ottant’anni di storia dell'umanità, lungo un sentiero fatto di emozioni, gioie e dolori. Nell'estratto pubblicato da Tgcom24 la sua passione per il calcio e Maradona

In libreria "Life. La mia storia nella Storia" di Papa Francesco, l'autobiografia in cui racconta, per la prima volta, la storia della sua vita, ripercorsa attraverso gli eventi che hanno segnato l’umanità negli ultimi ottant’anni. Il Pontefice condivide le origini di quelle idee che in molti considerano audaci e che contraddistinguono il suo pontificato: dalle coraggiose dichiarazioni contro la povertà e la distruzione ambientale, alle dirette esortazioni ai leader mondiali affinché traccino una rotta diversa su temi come il dialogo tra i popoli, la corsa agli armamenti, la lotta alle diseguaglianze. Nell'estratto pubblicato da Tgcom24 la sua passione per il calcio e Maradona.

Dallo scoppio della Seconda guerra mondiale nel 1939 – quando il futuro Pontefice aveva quasi tre anni – fino ai giorni nostri, Jorge Mario Bergoglio prende per mano le lettrici e i lettori accompagnandoli con i suoi ricordi lungo un viaggio straordinario attraverso i decenni. La voce del Papa, con le sue personalissime memorie, si alterna a quella di un narratore – Fabio Marchese Ragona – che in ogni capitolo ricostruisce lo scenario storico in cui si inseriscono. Il libro sarà in libreria per HarperCollins il 19 marzo.

© Tgcom24

Nelle parole del Pontefice: "LIFE vede la luce perché, soprattutto i più giovani, possano ascoltare la voce di un anziano e riflettere su ciò che ha vissuto il nostro pianeta, per non ripetere più gli errori del passato. Pensiamo, ad esempio, alle guerre che hanno flagellato e che flagellano il mondo. Pensiamo ai genocidi, alle persecuzioni, all’odio tra fratelli e sorelle di diverse religioni! Quanto dolore! Giunti a una certa età è importante, anche per noi stessi, riaprire il libro dei ricordi e fare memoria: per imparare guardando indietro nel tempo, per ritrovare le cose non buone, quelle tossiche che abbiamo vissuto insieme ai peccati commessi, ma anche per rivivere tutto ciò che di buono Dio ci ha mandato. È un esercizio di discernimento che dovremmo fare tutti quanti, prima che sia troppo tardi!".

Leggi l'estratto che Tgcom24 pubblica in anteprima 

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Il ricovero in ospedale, la sua missione e la sue passioni - Il Covid: "Quando in Vaticano arrivò la prima dose, io mi prenotai subito e poi feci anche i richiami e, grazie a Dio, non fui mai contagiato". Nel libro Bergoglio nota che, quando veniva ricoverato in ospedale, "qualcuno era più interessato alla politica, a fare campagna elettorale, pensando quasi a un nuovo conclave. State tranquilli, è umano, non c'è da scandalizzarsi! Quando il Papa è in ospedale, di pensieri se ne fanno molti, e c'è anche chi specula per proprio tornaconto o per guadagno sui giornali". Tuttavia non ha mai pensato alle dimissioni. "Penso che il ministero petrino sia ad vitam e dunque non vedo condizioni per una rinuncia - scrive Francesco - Le cose cambierebbero se subentrasse un grave impedimento fisico, e in quel caso ho già firmato all'inizio del pontificato la lettera con la rinuncia che è depositata in Segreteria di Stato. Se questo dovesse succedere, non mi farei chiamare Papa emerito, ma semplicemente vescovo emerito di Roma, e mi trasferirei a Santa Maria Maggiore per tornare a fare il confessore e portare la comunione agli ammalati".

Il Pontefice racconta anche delle origini italiane ("il piemontese è stata la mia prima lingua madre") e la giovinezza in parallelo coi grandi eventi della storia. A partire dalle atomiche su Hiroshima e Nagasaki: "L'uso dell'energia atomica per fini di guerra è un crimine contro l'uomo, contro la sua dignità e contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune", attacca Bergoglio. Il Papa spiega anche che da gesuita avrebbe voluto fare il missionario in Giappone, ma che non gli fu permesso a causa delle condizioni di salute: "Se mi avessero mandato in quella terra di missione, la mia vita avrebbe imboccato una strada diversa; e magari qualcuno in Vaticano sarebbe stato meglio di adesso".

Francesco ripercorre anche gli amori giovanili, il golpe in Argentina ("fu un genocidio generazionale" e le accuse contro di lui sono state "la vendetta di qualche sinistrino"), l'esilio a Cordoba per punizione, il rapporto con Ratzinger e i giorni del conclave del 2013. Il Papa definisce "killer prezzolati" gli abortisti, mentre apre alla "copertura legale" per le coppie omosessuali che "vivono il dono dell'amore". E racconta il voto fatto nel 1990 di non guardare più la tv.