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Droghe, il sottosegretario Mantovano: segnalato interesse della 'ndrangheta per il Fentanyl

La sostanza oppioide è inserita nelle tabelle sugli stupefacenti dal 2020. Le organizzazioni criminali stanno testando il mercato per verificare la convenienza dello spaccio del prodotto

Quella del Fentanyl "in Italia non è un'emergenza, ma ci sono segnali" della presenza del medicinale oppioide. Lo ha affermato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, in occasione della presentazione del "Piano del governo contro l'uso improprio del Fentanyl e di altri oppiacei sintetici". "La nostra intelligence ha segnalato un interessamento della 'ndrangheta per la sostanza, anche se stanno testando il mercato per verificare la convenienza del suo inserimento".

Tgcom24

Mantovano ha spiegato che quello del Fentanyl non è un traffico limitato agli Stati Uniti. "C'è un cartello criminale brasiliano e c'è un'intensa attività di fabbricazione in Messico. In Europa ci sono segnali in Portogallo e Gran Bretagna".

Norme penali e sanzioni  Riferendosi poi alle norme penali rispetto allo spaccio di tale sostanza, il sottosegretario ha precisato che "il regolamento attuale offre una risposta adeguata in termini di sanzioni. Ciò anche perché le tabelle sulle sostanze stupefacenti vengono costantemente aggiornate e, quando compare una nuova droga, questa viene subito inserita. Il Fentanyl è già inserito nelle tabelle dal 2020".

Presenza e spaccio di Fentanyl in Italia  Rispetto ai rischi di presenza della sostanza sul territorio italiano, Mantovano ha precisato che un sequestro è stato effettuato a Piacenza nel 2023 per intermediazione di approvvigionamento della sostanza tra Cina e Usa. Ma, ha aggiunto, "si tratta di un caso isolato". Tuttavia attualmente "ci sono indagini in corso che riguardano contatti con fornitori in Cina, anche se è un fenomeno circoscritto rispetto agli Usa".

Allarme Fentanyl in Europa  I numeri sono allarmanti anche in Europa. "Nel 2021 si contano 137 decessi provocati dal Fentanyl nell'Ue, di cui 88 nella sola Germania. La circolazione della sostanza è dunque acclarata e "questa è la ragione per cui  siamo al lavoro sul fronte della prevenzione", ha concluso Mantovano.

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