È un periodo interessante per i possessori di PlayStation 5, che potranno presto mettere le mani su un intrigante gioco di ruolo creato da Team Ninja: con Rise of the Ronin, infatti, gli autori di Ninja Gaiden e del più recente Nioh sono pronti a proiettare gli amanti della tradizione nipponica in un lungo viaggio nel Giappone del XIX secolo, mettendoci nei panni di due samurai senza padrone nel periodo Bakumatsu.
Tgcom24 e Mastergame hanno avuto l'occasione di provare in anteprima una porzione contenuta di quella che sembra un'avventura particolarmente corposa e intensa, vivendo le battute iniziali del viaggio delle cosiddette Lame Gemelle, la coppia di protagonisti che sarà completamente personalizzabile dal giocatore attraverso un editor davvero profondo.
UN RONIN SENZA NOME -
L'avventura di Rise of the Ronin ha inizio con l'arrivo delle truppe dello shogunato Tokugawa nel villaggio di un piccolo clan, intenzionato a mettere in moto una ribellione per liberare il paese da oltre 300 anni di tirannia. Qui incontriamo i due protagonisti, due orfani che riescono a salvarsi dalla distruzione del villaggio grazie all'intervento di una misteriosa donna e che, dopo anni di intenso addestramento, assumono il ruolo di Lame Gemelle: samurai il cui destino è legato indissolubilmente nel tentativo di porre fine all'egemonia dello shogunato.
L'arrivo in Giappone delle cosiddette "navi nere", spedizione della marina militare statunitense guidata dal commodoro Matthew C. Perry che esige di stringere un accordo con lo shogunato, porta ulteriore scompiglio in una nazione già devastata dal governo locale. Ed è proprio nel tentativo di bloccare sul nascere un possibile accordo che potrebbe aprire le porte del Giappone all'Occidente che si svolge la prima missione dei due protagonisti, chiamati a infiltrarsi sulle navi a vapore di Perry e ad assassinare il commodoro.
© Ufficio stampa
Qui emerge l'anima di Rise of the Ronin, un'avventura in terza persona che sembra l'unione tra l'esplorazione di Assassin's Creed 2, alcune meccaniche del succitato Ninja Gaiden e l'impostazione tipica di ogni gioco di ruolo che si ispira al genere dei "soulslike" di From Software: una difficoltà mediamente tarata verso l'alto, punti in cui è possibile recuperare la salute facendo tuttavia ricomparire i nemici già uccisi (con gli stendardi che prendono il posto dei classici falò) e boss fight intense capaci di mettere a dura prova anche i giocatori più esperti.
Nel mezzo ci sono alcune idee prese in prestito da altri giochi, inclusi gli stessi "soulslike" creati da Team Ninja: le due Lame Gemelle, utilizzabili a piacimento in qualsiasi momento dell'avventura con la pressione di due tasti, possono scegliere se agire furtivamente, cercando di sorprendere i nemici ignari con mosse letali, oppure affrontare gli avversari a viso aperto sfruttando una varietà di soluzioni offensive particolarmente ampia che, oltre alle armi bianche, include archi e armi da fuoco con cui tentare di farsi strada.
Il rampino, oltre a essere utile per esplorare l'ambiente e raggiungere punti altrimenti inaccessibili, consente di strattonare i nemici o afferrare degli oggetti (come barili esplosivi) da lanciare in una determinata direzione, mentre una serie di abilità speciali (che sfruttano il Ki, l'equivalente della stamina in altri giochi di ruolo simili), permettono ai due protagonisti di uscire da situazioni pericolose. È importante, in tal senso, non sprecare tali mosse per evitare di mostrare il fianco agli attacchi altrui, cercando di schivare, parare o contrattaccare al momento più opportuno per non ritrovarsi a dover ricominciare dall'ultimo punto di rientro sbloccato.
La possibilità di cambiare stile di combattimento (attraverso le classiche "posture"), passare da un'arma all'altra e sfruttare alcune tecniche speciali una volta consumato il vigore dell'avversario rendono il sistema di combattimento più stratificato di quanto non si potesse pensare a un primo sguardo, e considerando che questa componente sembra destinata a crescere ulteriormente man mano che i personaggi progrediscono nell'avventura, ottengono nuovi equipaggiamenti e abilità, è lecito credere che Team Ninja abbia ancora qualche sorpresa da svelare per rendere l'esperienza ancora più interessante.
UN MONDO DA SCOPRIRE -
Al di là dei combattimenti, Rise of the Ronin sembra puntare particolarmente sull'esplorazione del suo mondo aperto, che come da tradizione include una vasta serie di attività secondarie e minigiochi che accompagnano i due personaggi tra una missione principale e l'altra. Nella porzione di gioco che abbiamo avuto modo di provare, c'è stato spazio per vari contenuti secondari, dai classici avamposti da liberare ai collezionabili da scoprire per infarcire una sorta di "enciclopedia" virtuale che può permettere agli appassionati di folclore giapponese di studiare uno dei periodi più affascinanti della sua tradizione.
I giocatori possono muoversi a piedi o a cavallo, col rampino oppure sfruttare un pratico aliante che velocizza gli spostamenti tra un'area e l'altra (ma che mette a nudo anche qualche affanno di troppo dal punto di vista tecnico, che potrebbe avere un certo peso sulla bontà dell'esperienza di gioco finale) per scoprire nuovi personaggi in grado di influenzare l'andamento della storia: durante la prova, infatti, ci siamo imbattuti in un nomade che avrebbe potuto essere giustiziato dal giocatore o "risparmiato" per diventare un alleato. Valutare l'impatto di queste scelte non è semplice dopo poche ore di gioco, ma l'impressione è che alcuni di questi incontri possano dare vita a veri e propri bivi narrativi con ripercussioni decise.
Nel frattempo, la storia di Rise of the Ronin riesce nell'intento di catturare il giocatore, grazie a un ottimo comparto narrativo e a una buona caratterizzazione dei personaggi, che sa come creare un legame tra chi impugna il controller DualSense e le due Lame Gemellem chiamate a liberare il Giappone dalla tirannia. Per scoprire come si evolverà il loro viaggio, tuttavia, toccherà attendere ancora qualche settimana, con l'uscita della nuova esclusiva PlayStation 5 che è prevista per il 22 marzo sul suolo italiano.