Dall'inferno di Gaza al lungo viaggio in aereo partito da Il Cairo che li ha portati in Italia per essere curati negli ospedali del nostro paese. I 14 bambini palestinesi appena arrivati insieme a 8 accompagnatori tra mamme e parenti, hanno raggiunto i nosocomi individuati dal ministero della Salute per accoglierli. Spaesati, stravolti dal lungo viaggio ma pieni di speranza.
Le condizioni di salute dei bambini -
La più piccola si chiama Aisel, che in arabo significa "Luce della Luna", e ha solo quattro mesi. Per tutti sono a disposizione mediatori culturali e menù musulmano. Al Bambino Gesù di Roma di bimbi ne sono arrivati tre: due maschi di 8 anni e 1 anno, e una femmina di 3, accompagnati da due mamme e una zia. Il piccolo di 8 anni ha una paralisi cerebrale infantile post-infettiva, ed è ricoverato nel reparto di neurologia. Nel reparto di malattie metaboliche gli altri due: il bambino di 1 anno, con sospetta sindrome genetica, portatore di sondino per l'alimentazione addominale e tracheostomia e la bambina di 3 anni, con sospetta sindrome di Gaucher, una malattia genetica del metabolismo. Le loro condizioni sono stabili.
Traumi da esplosioni e bombardamenti -
Gli altri sei piccoli pazienti, presenti nei mesi scorsi nell'ospedale della Santa Sede, sono stati curati e dimessi. All'ospedale pediatrico Meyer di Firenze sono invece due i piccoli ricoverati. Uno, nato nel 2023, ha schegge legate a esplosioni di guerra, probabilmente di bomba, in una gambina, nel braccio e nel cranio e dovrà subire un intervento. L'altro bambino, 7 anni, ha invece una malattia metabolica. Con questi due bambini salgono a 14 i piccoli provenienti da Gaza e transitati al Meyer, di cui 11 per cure mediche, gli altri 3 erano a seguito di nuclei familiari con minori bisognosi di cure. Tranne i due nuovi arrivati, non ci sono altri piccoli di Gaza attualmente ricoverati. Hanno tutti traumi da esplosioni e bombardamenti e hanno subito amputazioni agli arti inferiori i tre minori che da Gaza sono arrivati la scorsa notte al Rizzoli di Bologna grazie alla colonna umanitaria della Croce Rossa italiana.
Due famiglie accolte -
Sono due i nuclei familiari accolti: un'intera famiglia composta da madre, padre, una ragazzina di 11 anni e un bimbo di 3 e una zia con il nipote sedicenne. Stanotte sono letteralmente crollati dopo l'accoglienza e le prime visite in pronto soccorso. I piccoli pazienti si trovano ora ricoverati in Ortopedia pediatrica e da oggi saranno sottoposti a esami per permettere al personale sanitario di predisporre dei piani terapeutici ad hoc. L'obiettivo è far sì che tutti tornino a camminare, e per le eventuali protesi non è escluso che i bimbi debbano essere sottoposti a nuovi interventi. Insieme a loro sono ancora ricoverati al Rizzoli altri piccoli pazienti arrivati da Gaza con la nave Vulcano e un volo umanitario in Italia a inizio febbraio: erano 18 persone di cui 11 minori. Molti di loro sono stati dimessi, mentre sono ancora in ospedale tre bimbi di 5, 6 e 7 anni, i casi più gravi operati e ancora in degenza.
Un bimbo in terapia intensiva -
Al Gaslini di Genova sono stati portati tre piccoli pazienti che "versavano in condizioni di salute estremamente compromesse: per garantire la loro stabilità durante il trasferimento sono state adottate misure di supporto vitale avanzato". Un bambino di 6 anni con tumore cerebrale è ricoverato in Terapia Intensiva, dopo essere stato intubato durante il volo per il peggioramento delle sue condizioni. Una neonata di circa 6 mesi con sepsi, stabilizzata al Cairo, è in semintensiva mentre una terza bambina di 1 anno affetta da cardiopatia congenita complessa e malformazione cerebrale è stata trasferita al reparto di cardiochirurgia.