Ghali aveva approfittato del palco di Sanremo per lanciare il suo appello perché finisse il genocidio a Gaza. A qualche settimana di distanza è tornato sull'argomento, accusando colleghi e personalità di spicco del mondo della cultura di restare in silenzio per interessi economici. In un comunicato pubblicato sul suo profilo Instagram, l'artista ha espresso tutta la sua delusione: "Mi sono circondato per anni di persone che non mi immaginavo sarebbero rimaste in silenzio".
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Lo sfogo social in occasione dell'inizo del Ramadam -
Ghali non si ferma e, dopo aver irritato con il suo appello l'ambasciatore di Israele, in occasione dell'inizio del Ramadam torna a parlare di quello che sta accadendo a Gaza. Il cantante non ne fa una questione politica e ammette che, al di fuori del dorato mondo dello spettacolo, ha visto dei segnali positivi: "Ho ricevuto migliaia di messaggi di supporto da persone che nel loro piccolo hanno il coraggio di parlare. Vedo insegnanti e bambini nelle scuole italiane finalmente parlare di quello che sta succedendo. Persone di pensiero politico completamente opposti ma uniti da questa causa. Da voi ho imparato molto e per questo ci tengo a ringraziarvi. Usare la nostra voce per dire qualcosa contro lo sterminio di civili, compresi i bambini, in Palestina o per condividere le informazioni documentate da tutti i giornalisti che rischiano la vita e che l’hanno persa, è l’unica cosa che possiamo fare in questo momento".
"Circondato da persone che mi hanno deluso" -
Purtroppo la percezione che ha negli ambienti più privilegiati è di segno diametralmente opposto: "Sono deluso da tanti artisti italiani che hanno la penna per dire qualcosa, dalla gente della moda che ti guarda dalla testa ai piedi, dai finti attivisti affamati di fama. Tutti piegati dalla paura di essere tagliati fuori da qualcosa. Mi sono circondato per anni di persone che non mi immaginavo sarebbero rimaste in silenzio di fronte al genocidio in Palestina. Avete più soldi ora? Avete più like e follower? Siete più cool e alla moda? Siete più liberi ora? Non credo, vi vedo fermi come prima ma con le maschere cadute, a penzoloni".
Ghali: "Non abbiate paura della verità" -
Uno sfogo che arriva proprio in occasione dell'inizio del Ramadam: "E' il momento giusto per vivere la gratitudine che ho per Dio, per tutta le gente che in questo paese ha mostrato di saper stare dalla parte giusta e che grazie alla quale non mi sono sentito solo. Non abbiate paura di essere voi stessi e della verità, non preoccupatevi del giudizio degli altri. Siate quello che siete perché è il dono più prezioso che vi è stato dato. Non fidatevi di chi vi dice che non siete abbastanza, che non siete cool, che non potete dire quello che pensate perché rischiate di perderci”.