Elezioni Portogallo, virata a destra: socialisti ko e boom degli estremisti di Chega, ma c'è il rebus del governo
Il leader di Chega, Andrè Ventura: "I portoghesi ci vogliono al governo con il centrodestra di Alleanza democratica. Nel Paese è finita la stagione del bipartitismo"
Dopo otto anni di governo socialista, il Portogallo vira a destra. L'Alleanza democratica (Ad), coalizione espressione del centrodestra, ha vinto le
elezioni politiche in Portogallo con il 29,4% dei voti davanti al Partito socialista (Ps) che si è fermato al 28,6%. Il vero "vincitore" delle consultazioni, tuttavia, è il partito sovranista Chega che è passato dal 7,8% ottenuto nel 2022 al 18%, assicurandosi ben 46 deputati. Tuttavia la formazione del governo resta un'incognita e tutti gli scenari della vigilia restano aperti. Solo nei prossimi giorni si vedrà se si manterrà il patto tra tutte le forze politiche per tenere Chega lontano dal governo.
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Per tutta la campagna elettorale, il conservatori di Alleanza Democratica hanno sempre escluso l'ipotesi di formare un esecutivo con gli estremisti di Ventura. Lo stesso leader moderato, Luis Montenegro ha confermato il suo veto, ma altri esponenti del suo partito non sono stati così netti su questo punto. Se però si manterrà questa sorta di "conventio ad excludendum", l'unica via che resta al Portogallo per aver un governo è la formula delle larghe intese tra i socialisti e i moderati, con un esecutivo magari guidato dallo stesso Montenegro.
E' il trionfo di un leader politico che è riuscito a sopravvivere politicamente per 25 anni e vede premiata la sua tenacia. Tutti davano la sua carriera ormai giunta al tramonto, magari dopo le europee di questa primavera, ma a fine novembre, in vista di queste elezioni anticipate, è stato confermato come candidato premier. Sul fronte progressista, Pedro Nuno Santos, classe 1977, coetaneo di Giorgia Meloni, è diventato il capo dei socialisti portoghese lo scorso dicembre. Il suo arrivo è stato visto come il segno di un cambio generazionale nel partito, ma anche come una netta svolta a sinistra.
Soprannominato l'"enfant terribile" del Partito socialista, si è guadagnato la reputazione di ribelle e radicale più di dieci anni fa, quando il Portogallo era stato appena salvato dalla troika: "O diventano gentili o non paghiamo. E se non paghiamo il debito tremeranno le gambe ai banchieri tedeschi", disse all'epoca in Parlamento. Ma il nuovo segretario generale socialista negli ultimi tempi ha moderato la sua linea per cancellare le differenze interne e fare appello al voto del centro. Tanto da non escludere un accordo bipartisan con la destra moderata pur di mantenere il "cordone sanitario" ai danni degli estremisti di Chega.
Il leader di Chega esulta e avverte: "I portoghesi ci vogliono al governo" -
"I portoghesi hanno deciso che ci vogliono al governo: vogliono chiaramente un esecutivo formato da noi e dal centrodestra di Alleanza democratica. Oggi nel nostro Paese è finalmente finita la stagione del bipartitismo". Sono queste le prime parole pronunciate da Andrè Ventura, il leader di Chega, "basta" in portoghese, che ha raddoppiato propri voti alle elezioni di oggi.