Verso le elezioni europee | Guarda la nona puntata di "TOGETHER - Europa2024"
L'approfondimento, realizzato in collaborazione con il Parlamento europeo, è andato in onda giovedì 7 marzo. Ospiti dell'appuntamento: Jaume Duch Guillot, direttore generale della comunicazione e portavoce del Parlamento europeo, e Marco Buti, professore di Economia all’Istituto universitario europeo
Mancano meno di 100 giorni alle elezioni europee, che si terranno tra il 6 e il 9 giugno. Rispetto alla tornata elettorale del 2019 molto è cambiato e tante sono le sfide che l'Ue deve affrontare. Ne abbiamo parlato durante la puntata di "TOGETHER - Europa2024", il progetto multimediale di Tgcom24 realizzato in collaborazione con il Parlamento europeo, con i nostri ospiti: Jaume Duch Guillot, direttore generale della comunicazione e portavoce del Parlamento europeo, e Marco Buti, professore di Economia all'Istituto universitario europeo.
"Dal 2019 è cambiato tutto. Questi cinque anni sono stati difficili: per la Brexit all'inizio della legislatura, poi per la pandemia di Covid, per la guerra in Ucraina. Ma è stato anche un periodo di tempo in cui l'Unione europea ha dato delle risposte corrette a queste crisi e ha saputo mostrare ai cittadini qual è il valore aggiunto di appartenere all'Ue. Allo stesso tempo, queste elezioni diventano molto più importanti perché i problemi che abbiamo davanti a noi, le priorità che dobbiamo mettere insieme per i prossimi 5 anni sono molto più importanti che nel 2019. Ora il mondo è molto più complicato, il futuro è più difficile", commenta Duch Guillot.
Perché è importante votare? - Duch Guillot spiega quindi perché è importante votare alle elezioni europee: "Primo, perché il Parlamento europeo è un'istituzione che deciderà sulle nostre vite e dunque dobbiamo far parte di queste decisioni. Secondo, perché è il momento di rafforzare la democrazia, senza la quale l'Europa non avrebbe senso".
"Si tratta di un voto molto importante - sottolinea Buti -. Se facciamo una lista delle priorità essenziali per la nostra vita quotidiana ma anche per l'avvenire dei nostri figli - dalla sicurezza alla difesa, dal rilancio dell'economia alla transizione verde e digitale fino all'immigrazione - non c'è un solo tema che non abbia una grandissima dimensione europea. Dunque, queste elezioni sono fondamentali. Bisogna dare un segnale molto forte che sarà visto e guardato con attenzione anche fuori dall'Europa. Quello che stride nella campagna elettorale in Italia, ma debbo dire anche altrove, è che si tende a giudicare le elezioni europee come un grande opinion poll per valutare la posizione dei partiti o delle coalizioni. Abbiamo ancora un po' meno di 100 giorni per cambiare questo approccio e focalizzarci davvero sui temi importanti".
Elezioni e giovani - "TOGETHER - Europa2024" ha chiesto ad alcuni giovani cosa pensano delle elezioni europee, quanto sono coinvolti e informati e quali sono per loro le priorità che l'Ue deve affrontare. Diversi i temi menzionati dai ragazzi: parità di genere, transizione ecologica, difesa europea. Alla luce delle loro risposte, abbiamo chiesto a Duch Guillot come si parla ai giovani delle elezioni europee. Per il direttore generale della comunicazione e portavoce del Parlamento europeo "prima di tutto, si parla dei temi che interessano a loro e non alle istituzioni. Inoltre, bisogna utilizzare i canali che loro utilizzano, come i social. Infine, è importante che a parlare coi giovani siano i giovani stessi, magari ragazzi che hanno una certa credibilità nella società e che sanno facilmente farsi ascoltare dai coetanei".
Le sfide economiche - Quali sono le principali sfide economiche che l'Ue dovrà affrontare dopo le elezioni? "Abbiamo un'impellenza di breve termine ed è quella di sostenere la ripresa in modo sostenibile. Siamo entrati nel 2024 con una economia morosa, resiliente ma in perdita di velocità, riflettendo un'incertezza diffusa sullo scenario internazionale. Adesso che l'inflazione sta abbassando la testa credo che possiamo mettere l'accento maggiormente sulla crescita. A medio termine, abbiamo un'importante scelta che è fondamentale per il futuro delle economie europee: cosa si farà dopo il Next Generation Eu, che scade nel 2026", conclude Buti.