"Kina e Yuk alla scoperta del mondo" è il secondo lungometraggio firmato da Guillaume Maidatchevsky, autore di documentari sugli animali, che dopo "Ailo - Un'avventura tra i ghiacci" e "Mon chat et moi, la grande aventure de Rroû" torna a raccontare una fantastica avventura ai confini del Grande Nord. Immagini di una natura incontaminata e ricca di fascino fanno da sfondo alla storia al cinema dal 7 marzo: le avventure di una coppia di volpi polari separati dallo scioglimento dei ghiacci, che dovranno affrontare molti pericoli ed esplorare nuovi territori nella speranza di riunirsi in tempo per la nascita dei loro cuccioli. Benedetta Rossi, diventata famosa con il suo Canale YouTube "Fatto in casa da Benedetta", è la narratrice. Tgcom24 vi offre una clip esclusiva.
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La trama -
Kina e Yuk, una coppia di volpi artiche pronta a fondare la propria famiglia, vivono in pace sulla banchisa del Grande Nord del Canada. La temperatura è insolitamente mite e il cibo scarseggia sempre di più, costringendo Yuk ad avventurarsi ogni giorno più lontano per provvedere alle loro necessità alimentari. All’improvviso, un terribile scricchiolio accompagna la frattura della calotta artica causata dello scioglimento
dei ghiacci che sconvolge la natura maestosa e separa le nostre volpi, lasciandole isolate ciascuna su un diverso frammento di banchisa. Kina e Yuk dovranno sfidare tanti pericoli ed esplorare nuovi territori nella speranza di ritrovarsi in tempo per la nascita dei loro piccoli.
Dove è stato girato il film -
Guillaume Maidatchevsky è partito per girare il suo nuovo film d’avventura ai confini dell’America del nord, nel Canada settentrionale e più precisamente a Dawson City (chiamata Jack City nel film). Lo Yukon offre una natura selvaggia come nessun altro luogo al mondo. Delimitato a nord dalla calotta artica che si estende a perdita d’occhio e caratterizzato da montagne, fiumi, foreste costellate di laghi che ghiacciano in inverno e tundre alpine, rappresenta l’ultima frontiera per i cacciatori di pelli e i cercatori d’oro ed è il simbolo del richiamo della foresta. Ispirato a una storia vera, l’incredibile racconto di Guillaume Maidatchevsky concede ampio spazio all’emozione e all’avventura grazie alle riprese che seguono il più possibile da vicino gli animali che evolvono in questi ambienti fragili e in costante mutamento. Nelle loro peripezie, i nostri eroi sono accompagnati da una ricca fauna di orsi polari, martore, lepri artiche, ermellini e da predatori quali la volpe rossa e i lupi artici. Le riprese, iniziate a fine gennaio 2023, in condizioni di freddo estremo, sono durate 15 settimane e sono terminate nel giugno dello stesso anno.
La storia vera -
Il regista racconta la nascita del film: "Circa cinque anni fa mentre mi trovavo in Canada, sono rimasto colpito dall’articolo di un giornale che mostrava la foto di una piccola volpe artica arenata su un pezzo di iceberg alla deriva. Alcuni pescatori raccontavano di aver trovato e recuperato l’animale tremante. Per riscaldarla l’avevano sistemata in una cassa prima di liberarla. Leggendo quel resoconto, mi sono chiesto da dove venisse quella volpe, quale fosse il suo percorso e cosa sarebbe stato di lei. Sono partito da quel fatto di cronaca per scrivere la mia storia. Per me, quell’immagine conteneva una drammaturgia molto forte ed è esattamente questo che cerco quando faccio un film".
Benedetta Rossi narratrice di Kina e Yuk -
"Ho deciso di raccontare la storia di Kina e Yuk perché amo la natura e ho la fortuna di vivere da quando sono piccola nella natura, tra mare e montagne. Sono convinta che tutti, grandi e piccini, debbano vedere film emozionanti ed educativi come questo. Kina e Yuk non è solo una splendida avventura, è un racconto che ci ricorda quanto sia indispensabile il rispetto per la natura, tema di estrema attualità che deve essere portato sempre più all'attenzione del grande pubblico di tutte le età", spiega Benedetta Rossi.