UN PROGETTO DELL’ISPRA

Al via la prima mappatura di tutte le coste italiane

Rientra nel progetto Marine ecosystem restoration e fornirà preziose – oltre che inedite – informazioni sugli habitat italiani, per conoscerli e tutelarli meglio

di Redazione E-Planet

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Una mappa senza precedenti. Una raccolta che trasformerà il lavoro di ripristino degli ecosistemi marini italiani. Stiamo parlando della prima mappatura degli habitat delle coste del nostro Paese, nell’ambito del progetto Mer, acronimo di Marine ecosystem restoration, che rientra nel Pnrr.

L’iniziativa è condotta dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). La mappatura riguarderà tutta la fascia costiera, fino a 800 metri a partire dalla linea di costa verso l’interno. In più, saranno identificate le praterie di Posidonia oceanica – fondamentale per assorbire CO2 e rilasciare ossigeno – e Cymodocea nodosa, pianta che crea le condizioni favorevoli all’insediamento della Posidonia stessa.

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Per realizzare tutto questo, sarà utilizzato un mix di tecnologie all’avanguardia. Saranno utilizzati sensori in grado di coprire 581 km2 di superficie da investigare, sensori da aereo e da satellite su una superficie pari a 10.200 km2, la tecnologia Multibeam (la più utilizzata per gli studi batimetrici che utilizza la propagazione delle onde acustiche) su una superficie pari a 4000 km2 e acquisizioni in situ mediante Autonomous Underwater Vehicle (una specie di drone subacqueo) per coprire 4000 km di costa lineari. In questo modo l’Ispra potrà dar vita all’Atlante digitale dei nostri mari.

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Con questo intervento, che si svolgerà in tre sotto-regioni costiere (Mar Mediterraneo Occidentale, Mar Ionio e Mare Mediterraneo Centrale, Mare Adriatico), il progetto Mer mira a rafforzare il Sistema nazionale di osservazione degli ecosistemi marini e costieri migliorando così il processo decisionale dei governi locali per la protezione degli habitat e delle specie marine.

Un progetto ambizioso e fondamentale. Solo conoscendo a fondo i nostri habitat possiamo davvero provare a proteggerli.

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