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Navalny, la moglie Yulia posta un video: "La fila resta interminabile, ecco perché combatteva" | Sulla sua morte 43 Paesi chiedono un'indagine indipendente

Yulia Navalnaya continua a mostrare al mondo quante persone non abbiano dimenticato il marito. Il giorno dei suoi funerali lo salutò così: "Cercherò di renderti orgoglioso di me"

Tgcom24

Alexey Navalny è morto il 16 febbraio, ma le dimostrazioni di affetto per il dissidente russo non svaniscono. Già per il suo funerale in migliaia avevano sfidato Vladimir Putin partecipando commosse alla celebrazione della sepoltura. La moglie Yulia Navalnaya, impossibilitata a rientrare a Mosca, ha voluto mostrare al mondo come il "pellegrinaggio" per un ultimo saluto al marito non si fermi. La donna, infatti, ha pubblicato un video in timelapse per far vedere quel che sta accadendo.

Il post di Yulia Navalnaya  "Molte persone si chiedono perché Alexey abbia combattuto così duramente e non si sia mai arreso. Per il tuo bene. Persone belle, coraggiose e oneste che ormai arrivano in una fila infinita per dirgli addio. Grazie. Questo è il vero amore delle persone". Queste le parole utilizzate da Yulia Navalnaya per acompagnare il video postato in Rete.

Fotogallery - Fiori e lacrime, 3mila persone al funerale di Navalny a Mosca

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Morte Navalny, 43 Paesi chiedono un'indagine indipendente  Un gruppo di 43 Paesi ha chiesto a Mosca di consentire un'indagine internazionale "indipendente e trasparente" sulla morte in prigione del leader dell'opposizione russa Alexei Navalny. L'appello, come riporta il Guardian, è stato lanciato dall'ambasciatrice europea Lotte Knudsen al Consiglio Onu per i diritti umani, a nome di tutti i 27 Stati dell'Ue e di altri 16 Paesi, tra cui Canada, Gran Bretagna, Stati Uniti e Ucraina. "Siamo indignati - ha detto Knudsen - per la morte di Navalny; la responsabilità ultima ricade sul presidente Putin e sulle autorità russe".

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