WeShort con oltre duemila titoli in catalogo, è una piattaforma di streaming, dedicata al mondo del cinema breve, disponibile in tutto il mondo e su tutti i dispositivi web e mobile iOS e Android. La piattaforma nasce nel 2020 con l’obiettivo di valorizzare le migliaia di film e serie brevi da tutto il mondo, e dare una terza opzione d’intrattenimento al grande pubblico oltre ai tradizionali film e serie tv: dalle opere di registi pieni di talento ancora da scoprire fino a premi Oscar, BAFTA, Sundance e Cannes. Una sezione WeShort è già presente nell’offerta dei canali delle smart tv di TCL, su MY movies One e sulla piattaforma Chili. Su WeShort è disponibile in prima visione mondiale la short series targata Guinness World Records. Dal 2023 tra le partnership notevoli della società vi è quella con il Sundance Institute e con Trenitalia Frecciarossa. Il fondatore Alessandro Loprieno racconta i valori e le prospettive di WeShort.
Come nasce l’idea di realizzare WeShort?
L’idea di WeShort è il risultato del sogno da bambino di fare cinema. L’idea prende forma interrogandomi sulla differenza tra un film e un corto e sulla bellezza intrinseca che si può trovare in soli 10-15 min, un’esperienza che chiamo “grande cinema breve". Nel 2019 mi sono reso conto che c’era un gap sul mercato che avrei voluto colmare, visto che fino al quel momento i corti erano una sorta di figli di un dio minore. Era la primavera del 2019. Da quel momento il mio obiettivo è stato fare in modo che i corti fossero fruibili dal maggior numero di persone possibile: volevo condividere il nuovo paradigma di fruizione di contenuti video. E da quel momento è diventata anche una opportunità di business. Sono stato sempre curioso delle nuove tecnologie, metterle di fatto a disposizione del mio sogno è stata una naturale conseguenza. Nell’estate del 2020, in piena pandemia, il mio sogno è diventato WeShort. Ho ideato il payoff guardando la mia banconota da un dollaro portafortuna che porto sempre nel portafoglio, quindi IN GOD WE TRUST, così è diventato IN SHORT WE TRUST, credo esprima bene i valori fondanti dell’azienda.
Quali sono i vostri punti di forza?
WeShort è un hub dove risiede il futuro del cinema, "il" vivaio dei registi emergenti. Credo che il maggior punto di forza sia l’unicità e la specificità del brand WeShort che non si limita solo a essere una piattaforma dedicata al cinema breve di finzione o animazione ma abbraccia tanti verticali mainstream come quello del documentario sportivo, della moda, della pubblicità, della musica e via dicendo. La missione di rendere il grande cinema breve una scelta quotidiana per un pubblico generalista, massimizzando la diffusione di cortometraggi realizzati da giovani autori è senz’altro il nostro credo. La visione di diventare la major del cinema breve abbracciando tutte le sue aree, dalla produzione alla distribuzione si aggancia perfettamente con la necessità delle grandi società di produzione, da sempre in cerca di nuove idee per film e serie da produrre, che da questo momento possono contare anche sui cortometraggi e sulla community del dream team di WeShort.
Avete siglato in questi anni diverse partnership molto importanti in questo settore...
Sono molto fiero delle varie partnership con aziende e organizzazioni e festival di cinema che hanno fin da subito appoggiato WeShort; per dirne alcune Trenitalia, MYmovies, BestWestern, Minerva Pictures, Giffoni, Guinness World Records e il prestigioso Sundance Institute. L’esempio di Trenitalia credo sia uno dei più emblematici per la mission di WeShort: oggi siamo diffusi su tutta la rete del FrecciaRossa, Frecciargento e sale lounge in Italia e all’estero, si possono guardare una vasta selezione di corti WeShort sul PortaleFrecce a bordo dei treni. Sono molto orgoglioso anche della partnership con il Sundance Institute: durante il 2024 Shorts Awards & Party al Sundance Film Festival lo scorso gennaio, presentato da WeShort e Argo (piattaforma gemellata negli USA), è stato emozionante salire sul palco e parlare a oltre 400 registi confermando il sostegno che stiamo dando all’intero ecosistema dei cortometraggi e del cinema indipendente.
Parlando di Intelligenza Artificiale. Che ruolo assume in WeShort?
Avvalendoci di algoritmi di IA creati ad hoc, il nostro ruolo è quello di facilitare il passaggio da un paradigma tradizionale dove "content is king" ovvero "vado al cinema sapendo già cosa voglio guardare" a un paradigma che chiamo "data is queen" dove mi viene proposto un film o corto che sia in linea con il mio gusto personale. King e Queen devono poter convivere oggi per il futuro del cinema. Credo che il nostro time to market per questo particolare tipo di business sia stato essenziale. In questo momento storico tutto il settore intrattenimento a mio avviso necessita di un cambio di paradigma rispetto all’offerta e la fruizione di contenuti, il che rende abbastanza naturale un vantaggio competitivo rispetto alla tecnologia che stiamo sviluppando basata su intelligenza artificiale che punta a una conoscenza più profonda del pubblico mai prima raggiunta.
Ci può parlare di WeShort Originals?
Le produzioni WeShort Originals sono cortometraggi che prendono via dalla community di registi e produttori che hanno già i loro cortometraggi su WeShort. Decidiamo di supportare i loro nuovi cortometraggi scegliendone anno per anno diversi in base a parametri qualitativi ed editoriali. Scegliamo storie originali e di cui crediamo il mondo abbia bisogno, quindi anche educative, valide per la scuola.
WeShort è una piattaforma globale. Quali sono i paesi dove si registra il maggior numero di utenti/accessi ? Come cambiano gli interessi nei vari paesi?
Italia, Stati Uniti, Francia, Spagna e UK, sono paesi dove c’è un grande fermento sulla nostra piattaforma di cortometraggi. Dopo meno di tre anni, il nostro pubblico proviene da oltre 150 paesi, si farebbe prima a dire, globale, anche se è chiaro che dobbiamo crescere ancora tanto con i numeri. Alla fine del 2023 siamo arrivati a superare le 120mila persone che hanno visualizzato almeno un cortometraggio WeShort nel mondo che hanno consumato oltre 3 milioni di minuti di cortometraggi potendo attingere a un catalogo di oltre 2.000 titoli provenienti da tutto il mondo sottotitolati in 5 lingue. La maggior parte del pubblico oggi è in Italia, dove sono prediletti animazione per bambini, commedia e cortometraggi selezionati nei festival più importanti.
C’è un registra che stima particolarmente o un corto al quale è legato?
Quentin Tarantino è da sempre il mio preferito e sogno di incontrarlo per parlare di WeShort, penso che a un vero cinefilo come lui possa piacere la nostra mission. Più che essere affezionato a un corto in particolare, sono innamorato del cortometraggio come formato cinematografico, per la sua frugalità! Il cinema ha bisogno di frugalità e sostenibilità, questo i corti sono in grado di declinarlo al meglio, zero sprechi e molta sostanza. I cortometraggi sono la quintessenza della settima arte. Sono molto affezionato a tutti i cortometraggi selezionati da WeShort, sono loro grato e sono la nostra ragione di esistere. Di conseguenza sono molto legato a moltissimi registi che hanno i loro corti su WeShort, proprio perché apprezzo tantissimo il loro lavoro e si è creato un rapporto di stima umana e professionale, stiamo veramente diventando una grande famiglia e mi auguro WeShort diventi per loro sempre più un posto stimolante e anche una zona di confort dove potersi sentire a casa.
Progetti futuri che può anticiparci?
Per il futuro il sogno è quello di una quotazione in borsa, sul Nasdaq. Di recente abbiamo lanciato una prima campagna pubblicitaria sugli schermi di Time Square a New York con il claim "Born in Puglia, Made Worldwide", nei prossimi mesi ci saranno altre campagne su spazi pubblicitari mainstream in tutto il mondo per promuovere il brand WeShort e tutti i suoi cortometraggi. Stiamo lavorando moltissimo per lo sviluppo commerciale e partnership B2B con diversi tipi di aziende in vari settori. Abbiamo chiuso un importante accordo con il NYCFFF potendo rendere disponibili in streaming su WeShort i cortometraggi dei brand della moda più famosi ed emergenti, ci sarà presto una playlist dedicata ai Fashion Shorts. Abbiamo una serie di idee che abbiamo realizzato e che sono in fase di realizzazione; partirei con la collaborazione con il New York City Fashion Film Festival, che ci permetterà di realizzare contenuti ad hoc. Da un punto di vista tecnologico, tanta AI, come abbiamo già detto prima; inoltre siamo molto orgogliosi nell’anticipare che stiamo integrando una piattaforma che abilita la sincronizzazione del device dell’utente al product placement del contenuto video (probabilmente lo testeremo proprio per il mondo Fashion e farà parte di offerte particolari degli Originals e del B2B) facendo riconoscere il prodotto real time e proponendo un acquisto, che noi chiamiamo emozionale; questa soluzione ci permette di offrire servizi di advertising non invasivo e soprattutto "gradito’"; last but not least, vogliamo consolidare il nostro posizionamento come agorà dei talenti, un luogo dove i registi di domani possano incontrarsi, proporre le loro opere, essere guardati da un pubblico ancor prima di diventare famosi; penso infatti che si sia persa, sia a livello sia nazionale che internazionale, quella ricerca artistica, da parte di tanti, che vada oltre il numero di visualizzazioni e oltre la ricerca "quick and dirty" del ritorno sull’investimento, che non deve, secondo me, essere la sola e unica condizione per far crescere un autore.
Un consiglio che si sente di dare a una persona che desidera intraprendere il suo stesso percorso?
Evita di mendicare, attira a te il valore, lavorando sulla tua forza gravitazionale. Scrivi esattamente quello che vuoi, non avere paura di ottenerlo, potresti veramente essere felice. Sii come Cristoforo Colombo, io lo considero un innovatore più che un esploratore. Se leggiamo la sua storia, è ricca di analogie con ciò che oggi succede a noi startup. Non importa se toppi il tuo business plan, la tua esplorazione può portarti a scoprire orizzonti o addirittura mondi inaspettati, proprio come lui: voleva andare in India da Ovest, ma ha scoperto l’America. Quindi pensa al di fuori dagli schemi e nelle difficoltà entra in quello che io chiamo "modalità videogame": se fallisci la tua vita non è in pericolo, male che vada devi rigiocare per arrivare livello successivo. Ma sii anche "coachable", impara dai tuoi errori, non giudicarti, permetti alle persone competenti di guidarti, l’ossessione per il controllo non è un fattore di successo, allo stesso tempo, se sei un CEO devi delegare e devi essere un buon leader. Il lavoro su se stessi è fondamentale per evitare di diventare presuntuosi e avere eccessiva fiducia e ottimismo.