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Pisa, sabato nuovo corteo: attesi in migliaia per chiedere le dimissioni del questore

I 12 agenti coinvolti nei disordini del 23 febbraio si sono autoidentificati. Segnalati episodi di bullismo nei confronti di figli di polizotti

Attesi migliaia di partecipanti in piazza a Pisa sabato 2 marzo per il corteo che ha come scopo la richiesta di "dimissioni del questore dopo i fatti di venerdì scorso" (nel frattempo il dirigente della mobile è stato trasferito) da parte dei Collettivi studenteschi e sigle della galassia antagonista. Inviata la richiesta formale in questura la comunicazione della manifestazione e l'indicazione del percorso del corteo che intende attraversare le principali vie dello shopping del centro per raggiungere piazza dei Cavalieri, la stessa che fu negata sette giorni fa con le cariche della polizia.

Tgcom24

Il percorso annunciato alla Questura  Il concentramento dei manifestanti, attesi anche da altre scuole toscane, sarà alle ore 14 in piazza Vittorio Emanuele. Da lì il corteo intende percorrere l'asse pedonale del centro storico passando per corso Italia, piazza XX Settembre dove ha sede il Comune, attraversare l'Arno a Ponte di Mezzo, per raggiungere poi piazza Mazzini, dove ha sede la prefettura, e successivamente sfilare davanti alla questura fino a piazza dei Cavalieri, ma dal lato opposto rispetto agli incidenti del 23 febbraio, avvenuti in via San Frediano davanti al liceo artistico "Russoli".

Scontri Pisa, autoidentificati i poliziotti in servizio  Sono stati gli stessi poliziotti che erano in servizio in divisa e con il casco protettivo durante la manifestazione del 23 febbraio a Pisa, a contribuire alla loro specifica individuazione. Lo rende noto il Dipartimento di pubblica sicurezza sottolineando che "le risultanze sono state trasmesse all'Autorità giudiziaria". Sulla vicenda era intervenuto anche il ministro Piantedosi chiedendo una inchiesta giusta e non processi sommari. Sulla vicenda il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva espresso la propria "critica" perché, queste le sue parole, "l'uso dei manganelli con i ragazzi esprimono un fallimento".

Segnalati casi di bullismo contro figli di poliziotti  Ci sono 12 casi, conosciuti finora, di figli e di figlie di agenti della polizia di Stato che da inizio settimana hanno smesso di andare in classe perché bullizzati, sia a scuola, sia tramite social. Sono episodi che emergono negli istituti superiori di Pisa, Firenze e di altre città, in base a segnalazioni pervenute finora al sindacato di polizia Coisp, il Coordinamento per l'indipendenza sindacale delle Forze di polizia, che rende noti questi episodi di bullismo. Prese in giro, provocazioni e offese avrebbero accolto al ritorno in classe studenti, solo perché figli di appartenenti alla Polizia di Stato, dopo il clamore degli incidenti di piazza a Pisa e a Firenze del 23 febbraio. 

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