E' morto a 73 anni Luis Molteni, attore di cinema e teatro, grande caratterista che nella sua carriera ha interpretato quasi 70 film. Aveva debuttato sul grande schermo nel 1980 grazie a Maurizio Nichetti, in "Ho fatto splash". Proprio con Nichetti aveva iniziato la carriera in teatro nella compagnia milanese "Quelli di Grock". Per le sue caratteristiche fisiche Molteni era stato definito "il Danny DeVito italiano", tanto che in teatro aveva portato qualche anno fa "La guerra dei Roses", interpretando lo stesso ruolo dell'attore americano. L'ultimo film di Molteni è stato "Romeo è Giulietta", di Giovanni Veronesi, nelle sale in questi giorni.
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Nato a Seregno nel 1950 come Gianluigi Molteni, l'attore è stato un volto popolarissimo della commedia italiana degli ultimi quarant'anni. Un percorso tra cinema e teatro, sempre con ruoli da caratterista ma lasciando un segno che lo hanno reso riconoscibilissimo. Dopo l'esordio di "Ho fatto splash" Molteni ha lavorato ancora con Nichetti in "Domani si balla" e "Ladri di saponette", dopodiché ha iniziato ad allargare il proprio raggio d'azione coinvolto da Carlo Verdone in "Perdiamoci di vista" e "Viaggi di nozze". Il legame con Nichetti non è venuto mai a mancare (con lui anche "Palla di neve" e "Luna e l'altra") ma al contempo Molteni si è messo alla prova anche in altri ambiti, come l'horror e il thriller, lavorando con Dario Argento ne "Il fantasma dell'opera", "Il cartaio" e "Giallo".
Anche Giovanni Veronesi l'attore ha imbastito un rapporto che è durato a lungo, a partire da "Streghe verso nord" fino all'ultimo "Romeo è Giulietta", passando per "Manuale d'amore", "Che ne sarà di noi", "L'ultima ruota del carro", "Moschettieri del re - La penultima missione" e "Tutti per 1 - 1 per tutti". Ma l'elenco di film a cui Molteni ha prestato la sua fisicità e l'ironia contagiosa sarebbe davvero troppo lungo: da Giuseppe Tornatore a Christian De Sica, da Carlo Vanzina a Neri Parenti, da Roberto Benigni ad Alex Infascelli, sono tantissimi i registi che lo hanno voluto nelle loro opere.
Impegnato anche in televisione e teatro -
Ampio poi il capitolo delle partecipazioni a serie e fiction televisive. Tra i tanti titoli vale la pena ricordare "Elisa di Rivombrosa", "Don Matteo", "Giovanni Paolo II", "Un medico in famiglia", "Distretto di polizia" e "L'ispettore Coliandro". Ma il primo amore è stato il teatro, mai abbandonato: una volta finita l'esperienza con "Quelli di Grock", durata dal 1979 al 1985, Luis Molteni ha lavorato in molte commedie di successo, come "Arti Mestieri" (1988-1991), "Sumerycon (ovvero Nutella amara)" (1991, con Corrado Guzzanti, Francesca Reggiani e Cinzia Leone dopo aver partecipato l'anno prima a "La tv delle ragazze"), "A piedi nudi nel parco" (1993-1994, diretto da Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini), "Irma la dolce" (2002) e "La guerra dei Roses" (2007-2008) diretto da Ugo Chiti. Nella stagione teatrale 2015-2017 ha lavorato nello spettacolo "Il principe abusivo" con Alessandro Siani e Christian De Sica.