Il presidente americano Joe Biden e il suo predecessore Donald Trump hanno vinto le primarie dei rispettivi partiti nel Michigan. Trump ha battuto ancora Nikki Haley, ma la candidata repubblicana ha annunciato che intende restare in corsa almeno fino al Super Tuesday. Per Biden, invece, la vittoria è più amara: nel suo partito cresce infatti il numero degli "uncommitted", i non allineati per protesta contro la politica del presidente a Gaza.
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L'incremento degli uncommitted democratici è "un grande successo per i pro-palestinesi del nostro Paese e per il movimento anti-guerra", afferma Abbas Alaeih, il portavoce di Listen to Michigan, l'organizzazione che ha promosso il boicottaggio di Biden per il suo approccio alla guerra a Gaza. Per il presidente il voto degli uncommitted, rappresentati soprattutto dagli arabo-americani, è un segnale di preoccupazione guardando alle elezioni di novembre.
Dalla campagna di Biden cercano di rassicurare mettendo in evidenza le debolezze di Trump che, nonostante le vittorie, dimostra di non riuscire a catturare almeno il 30-40% degli elettori repubblicani, quelli che in questi primi turni di primarie hanno votato per Haley. Una cifra non indifferente che potrebbe costargli la vittoria alla Casa Bianca e che, secondo gli osservatori, dovrebbe attirare l'attenzione del partito repubblicano.
Pur di fronte alla nuova sconfitta, però, la Haley non arretra e ribadisce il suo impegno a restare in corsa almeno fino al Super Tuesday. "Siamo su una barca e possiamo affondare con lei e guardare il paese andare verso la sinistra socialista o possiamo prendere il gommone di salvataggio e andare in un'altra direzione", ha detto alla Cnn. Per l'ex ambasciatrice la strada si fa sempre più stretta per restare in corsa, ma la sua campagna continua a mostrarsi ottimista, convinta che i voti catturati siano la dimostrazione della spaccatura del partito repubblicano che, con Trump candidato, rischia di perdere a novembre anche di fronte a un Biden debole.