In Burkina Faso la comunità cattolica di Essakane è stata attaccata dai terroristi durante la celebrazione della messa domenicale. "Il bilancio provvisorio è di 15 fedeli uccisi, tra i quali 12 morti sul posto e tre nel centro sanitaria a causa delle ferite", dice il vescovo della diocesi di Dori, monsignor Laurent B. Dabire, secondo il quale si contano altri due feriti. "Preghiamo per la conversione di coloro che continuano a seminare morte nel Paese", scrive il vescovo.
"Orrore per il vile attacco terroristico contro fedeli cattolici durante una S. Messa a Essakane, in Burkina Faso. Il mio cordoglio alle famiglie delle vittime e massima solidarietà ai feriti". Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Per i terroristi islamici il Burkina Faso come l'Iraq -
"Oggi il Burkina Faso per il fondamentalismo islamista è quello che dieci anni fa rappresentava il nord dell'Iraq. E Dori, nel nord del Paese, rappresenta quello che Mosul era in quegli anni, considerata capitale del sedicente Stato Islamico. Come per quell'ampia area mediorientale nel 2014, una grande parte del Burkina Faso, probabilmente oltre il 50%, è oggi nelle mani di gruppi terroristi jihadisti". Lo afferma il direttore della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre, Alessandro Monteduro, commentando l'attacco terroristico a Dori, durante una messa, nel quale sono rimaste uccise, secondo il bilancio provvisorio, 15 persone. "I cristiani in modo particolare sono le vittime della loro ferocia. Sono oramai milioni gli sfollati interni o che provano a migrare vagando tra villaggi e città oramai deserte e alla ricerca di un posto dove abitare. Aree anche irraggiungibili anche per le organizzazioni umanitarie", aggiunge Monteduro.