WinLet

Violenza sulle donne, per difendersi arriva il braccialetto smart

Pensato per consentire alle donne di vivere in libertà senza dover temere per la propria incolumità, è già stato risolutivo in diverse occasioni. Ecco che cos’è e come funziona WinLet

In Italia quasi 7 milioni di donne tra i 16 e i 70 anni hanno subito, nel corso della loro vita, una violenza fisica o sessuale. E purtroppo non passa giorno senza che le cronache raccontino nuove storie di violenze di genere: stupri, aggressioni, femminicidi. Solo nel 2023, nel nostro Paese, sono state uccise 106 donne, e migliaia di altre sono state aggredite, violate, segnate per la vita.

Solo una minima parte di queste violenze viene denunciata: lo scorso anno al 1522 (il numero antiviolenza e antistalking) sono arrivate 30mila richieste di aiuto, ma ancora tante, troppe vittime non hanno la forza di sporgere denuncia alle autorità. E se da un lato cresce l’attenzione e la sensibilità degli italiani su questo tipo di reati, dall’altro resta il problema della prevenzione: come ci si può difendere, quando tante ragazze, tante donne, raccontano di aver avuto spesso paura perfino di uscire di casa da sole? Una possibile soluzione arriva dalla tecnologia, con strumenti che possono costituire un valido aiuto in situazioni che possono diventare pericolose. È il caso di WinLet, un dispositivo contro la violenza sulle donne che, pensato e creato proprio per prevenire qualsiasi forma di aggressione, ha avuto un immediato successo. Si tratta di un bracciale elettronico che a prima vista, grazie al suo design trendy e moderno, sembra uno smartwatch, ma che ha integrate alcune funzionalità particolarmente importanti per la sicurezza delle donne. Premendo il display di WinLet, infatti, si possono attivare tre diversi allarmi: il primo attiva una sirena con un suono di potenza superiore a 110 decibel per mettere in fuga l’aggressore; il secondo geolocalizza l’utente e fa partire una chiamata a tutti i contatti precedentemente selezionati dall’app collegata al dispositivo; e il terzo telefona a una centrale di vigilanza operativa h24, 7 giorni su 7. In caso di attivazione, la centrale richiama l’utente del bracciale e, se non ottiene risposta o se si sospetta una situazione di pericolo, vengono immediatamente avvisate le forze dell’ordine che arriveranno subito sul posto. Un dispositivo, WinLet, che ha già dimostrato di essere efficace.

Lo ha raccontato ad esempio una ragazza che studia a Milano, e che il 2 dicembre 2023 ha rischiato di essere aggredita ma si è salvata proprio grazie al bracciale antistupro. La giovane ha raccontato di essere uscita con il fidanzato e gli amici per una serata in zona Navigli. “Intorno alle 23.30 la mia amica mi chiede di accompagnarla a prendere le sigarette lasciate in macchina, distante neppure 50 metri dal bar”, ricorda la ragazza. E da quel momento la serata ha rischiato di trasformarsi in un incubo. Perché due ragazzi si sono avvicinati chiedendo una sigaretta. Poi si sono arrivati altri 6 o 7 ragazzi, e il loro atteggiamento è diventato sempre più aggressivo. “Ci hanno chiesto cosa stavamo facendo, chiedendoci di andare con loro e continuavano a ridere e a urlare”, ha raccontato la ragazza in un’intervista all’AdnKronos. Spiegando di aver detto chiaramente che il suo fidanzato stava arrivando, e ricevendo una minaccia in risposta: “Puoi dire al tuo ragazzo di venire che lo meniamo”. A quel punto, terrorizzata, la ragazza ha reagito: “Attaccato alla borsa ho il WinLet. Ho premuto il pulsante e i miei contatti, tra cui il mio ragazzo, hanno visto dov’ero e che ero in pericolo. Ricevuto l'SOS il mio fidanzato è arrivato subito con un amico”. Uno degli aggressori ha però iniziato a spintonarlo e “io ho azionato la sirena WinLet. Sono rimasti tutti fermi, immobili, non capendo cosa stesse succedendo. Poi, intuendo che quel rumore insistente non prometteva nulla di buono, si sono dileguati” gettando a terra il fidanzato. Alla fine, ha concluso la giovane, nonostante la paura “questa volta è andata bene” proprio grazie a WinLet che, spiega Pier Carlo Montali, CEO & Founder di Security Watch (la pluripremiata startup che ha creato e produce il bracciale smart), “è stato pensato proprio per tutte quelle donne che vogliono vivere la vita veramente in massima libertà, facendo quello che piace loro fare in ogni momento, senza dover temere per la loro incolumità