Lisa, partiamo da te: che bambina sei stata?
Preferisco rispondere dando voce alle donne della mia famiglia. Mia nonna risponderebbe che sono stata una bambina adorabile affettuosa sempre sorridente mai arrabbiata. Mia mamma che sono sempre stata bravissima, perché ho sempre dormito non ho fatto perdere neppure una notte e che mi piaceva travestirmi da margherita a Carnevale. In pratica, direi che tutto sommato non è cambiato nulla, a parte il vestito di carnevale.
Una laurea in pedagogia e l’inizio del percorso nel mondo del lavoro: com’è andata?
Ho lavorato in ambito tutela dei minori, attività che mi piaceva. Nel terzo settore ci sono tantissima richiesta di lavoro e bisogno di persone specializzate, ma non c’è attenzione sufficiente da parte delle istituzioni. Gli stipendi non sono adeguati, la professionalità non viene riconosciuta e non ci sono tutele. Ho avuto però la fortuna di poter scegliere e ho abbandonato con un po’ di dispiacere questa attività per dedicarmi a qualcosa di creativo. È stata sicuramente una scelta coraggiosa, a volte spaventosa, ma piena di soddisfazioni: ora non tornerei più indietro.
Quando scopri l’amore per i fiori?
Fin da piccolissima passavo le giornate tra i campi e l’orto di mio nonno. Ricordo che raccoglievo le margherite e provavo - senza successo - a farci delle collane, così che poi le portavo alla nonna per metterle nel vasetto. Da più grande invece ho sempre fotografato i fiori, tanto che la memoria del mio telefono è piena di immagini: mi stupiscono ogni volta che li vedo per la loro straordinaria bellezza.
Creatività e fantasia non bastano: quali difficoltà hai incontrato diventando imprenditrice?
La cosa più difficile è stata - ed è - la gestione del tempo. Sono una creativa, quindi per definizione non posso essere organizzata: questo rimane tutt’ora un mio problema, su cui sto lavorando. L’altra difficoltà è l'attività social necessaria per farmi conoscere e far conoscere il mio lavoro: in tanti non sanno neppure che esistano i fiori di carta. È qualcosa di nuovo, che tuttavia sta piacendo tanto, soprattutto per l’idea della sostenibilità e in quanto valida alternativa rispetto al fiore reciso.
Come nasce l’incontro con La Compagnie?
Da un incontro di visioni. Mi sono da subito affezionata molto al progetto che abbiamo studiato insieme a La Compagnie perché rispecchia in pieno i valori che metto tutti i giorni dentro ai miei fiori di carta: modernità, freschezza, creatività e il piacere di concedersi una coccola e qualcosa di bello per sé. Nel caso di La Compagnie si traduce nel suo servizio 100% business class, dove la vera coccola è quella di viaggiare con tantissimi comfort a bordo. Dal Wi-Fi illimitato e gratuito, ai sedili-letto completamente reclinabili, un menu gourmet sempre curatissimo; ma anche in aeroporto, potendo accedere alla lounge per un bicchiere di bollicine e uno spuntino pre-potenza per imbarcarsi poi con tempistiche veloci ed efficienti.
Fiori e aeroplani, un bel connubio.
Con questo progetto, con i miei fiori viene offerta l'opportunità di poter ammirare qualcosa di bello, creato con passione e a cui viene dedicato il tempo prezioso, esattamente come tutto ciò che viene realizzato a mano, con il privilegio di poter mantenere questo piacere nel tempo. E poi con La Compagnie abbiamo anche l’affinità sul fronte sostenibilità. Io ho iniziato a lavorare con la carta proprio per creare, con le mie stesse mani, una soluzione diversa e devota alla natura che tanto amo. La Compagnie ha la stessa mia visione, avendo già da tempo preso a cuore questo tema: è stata la prima compagnia aerea francese a utilizzare una nuova generazione di aeromobili che permette un consumo significativamente inferiore di carburante ed ha ridotto al minimo plastica e carta a bordo. Con queste premesse non potevamo che realizzare qualcosa di molto bello insieme.
L’8 marzo è la Festa delle Donne e La Compagnie ha deciso di omaggiarle in maniera particolare.
La bellezza che si aggiunge alla bellezza! È così, l’occasione per questa nostra collaborazione è nata proprio dalla volontà di omaggiare i passeggeri della compagnia aerea che voleranno da Milano a New York l’8 marzo con un pensiero delicato ma duraturo che possa ricordare questa bella ricorrenza e il valore della donna. In questo caso facciamo parlare i fiori: la gerbera, che esprime sentimenti vivaci e positivi come l'allegria, la gioia innocente, la felicità e la gratitudine. La peonia, simbolo di prosperità e buon auspicio, associato anche alla bellezza femminile. E infine il tulipano, simbolo delle relazioni perfette ed equilibrate, rappresenta il vero amore.
La Compagnie è diventata il punto di riferimento di chi deve (o vuole) recarsi negli USA partendo dall’Italia: un ottimo modo per far conoscere la tua arte anche oltreoceano.
Qui arrivo a un’altra grande soddisfazione legata alla creazione realizzata per La Compagnie: sapere che i miei fiori voleranno a 10.000 metri di altezza e in 100% business class verso NY. Mi piace anche l’idea di lasciare una mia composizione a chi viaggia, 76 storie diverse in movimento e in divenire. Chi a New York ci va per lavoro (sono in molti!), magari si ritroverà con le mie peonie in mano: la creatrice di un brand di successo che è pronta a renderlo internazionale, oppure un designer nel mondo della moda che le terrà da parte per omaggiare la sua collega americana quando arriverà al suo meeting di lavoro. O magari, semplicemente una coppia innamorata che si prepara a godersi la sua vacanza negli States facendo iniziare la propria esperienza di viaggio già in volo e sorridendo con i miei tulipani. Mi piace immaginare queste storie e di entrare in contatto con loro con la bellezza che creo, fino ad arrivare così lontano, oltre oceano, in grande stile.
Il regalo che vorresti ricevere?
Il tempo. Tempo per poter viaggiare in tutto il mondo, poter scoprire nuovi colori, sapori e fiori! Intanto, inizio a sentirmi un po’ più “altrove” permettendo ai miei fiori di volare lontano e di viaggiare per me.
Qual è il tuo fiore preferito?
Non si può rispondere a questa domanda, è come scegliere a chi vuoi più bene tra la mamma e il papà. Però, se proprio devo, direi il papavero per la sensazione di libertà che mi trasmette. Quando vedo i campi rossi che si muovono al vento rimango sempre incantata... E poi lo adoro perché in natura non puoi coglierlo, perché appassisce subito: io con la carta l’ho reso immortale!