Per Sebastiano Visentin la moglie, Liliana Resinovich, si è suicidata. Lo sostiene da sempre e lo ribadisce in collegamento a "Pomeriggio Cinque". "Fino a che nessuno mi dirà come è morta, posso pensare solo al suicidio - dichiara Sebastiano - non ci sono tracce, non ci sono impronte, qualcosa che ci possa dire se qualcuno le abbia fatto del male".
Liliana è scomparsa dalla sua abitazione di Trieste il 14 dicembre 2021. Dopo le ricerche è stata ritrovata il 5 gennaio successivo nel parco dell'ex ospedale psichiatrico di Trieste, a meno di un chilometro da casa. Il ritrovamento del corpo non ha chiarito le cause della morte: è stata ritrovata in una insolita situazione, con due sacchetti per alimenti intorno alla testa e stretti alla gola. Tutto il corpo, in posizione fetale, era chiuso in due grandi sacchi uno infilato dall'alto, l'altro dal basso. A seguito di numerosi dubbi è stata disposta, recentemente, la riesumazione del cadavere per effettuare nuovi accertamenti e fare maggiore chiarezza sulle cause della morte. "Lasciamo lavorare gli esperti che ci daranno delle risposte", dichiara Sebastiano la cui idea è sempre stata in contraddizione con quella della famiglia di Liliana che è convinta che la donna sia stata uccisa e che nutre diversi sospetti nei confronti dello stesso Visentin.
"È stato sicuramente un delitto di prossimità - dichiara infatti la consulente della famiglia di Lilly, Gabriella Marano - nato dalla più ristretta cerchia di relazioni di Liliana. Noi dobbiamo confrontarci con quella scena che altro non è che un artefatto, una messa in scena di un suicidio perché Liliana è stata ritrovata in posizione fetale a tossicologia negativa", conclude la psicologa forense secondo la quale le indagini non sarebbero state svolte correttamente.