Riforma del sistema migratorio Ue, a che punto siamo | Guarda l'ottava puntata di "TOGETHER - Europa2024"
L'approfondimento, realizzato in collaborazione con il Parlamento europeo, è andato in onda giovedì 22 febbraio. Ospiti dell'appuntamento: Pietro Bartolo, europarlamentare S&D; Giuseppe Milazzo, europarlamentare di Fratelli d'Italia, e Matteo Giusti, collaboratore di Limes
A che punto siamo con la riforma del sistema migratorio europeo? La settimana scorsa, la Commissione per le Libertà civili, la Giustizia e gli Affari interni del Parlamento europeo ("Libe") ha confermato tutti i testi legislativi del "Patto" sulla politica di migrazione e asilo. Testi che ora dovranno essere approvati dalla plenaria del Parlamento. Di questo e molto altro abbiamo parlato durante l'ottavo appuntamento di "TOGETHER - Europa2024", il progetto multimediale di Tgcom24 realizzato in collaborazione con il Parlamento europeo, con i seguenti ospiti: Pietro Bartolo, europarlamentare S&D; Giuseppe Milazzo, europarlamentare di Fratelli d'Italia, e Matteo Giusti, collaboratore di Limes.
"Dopo 4 anni di lotta, di incontri tecnici e politici, pensavamo di portare a termine un patto accettabile e nel rispetto dei diritti umani. In realtà, ho appoggiato solo il dossier Ramm, su asilo e immigrazione, di cui io ero relatore ombra, mentre ho votato contro gli altri quattro. Nel complesso, ho ritenuto che non dessero le risposte giuste", ha commentato Bartolo, che è vicepresidente della Commissione Libe.
"Rispetto a Dublino, che ormai ha 35 anni, si fanno passi da gigante e in modo concreto. È un cambio culturale, un cambio di approccio, una nuova visione per l'Europa. Ora, ogni 'socio' di questa comunità europea è chiamato ad assumersi responsabilità importanti", ha invece detto Milazzo.
"Dobbiamo superare l'idea che le migrazioni siano un fatto emergenziale. Ci sono sempre state e ci saranno sempre. Possono raggiungere dei picchi, che possono diventare un'emergenza perché delle situazioni – guerre, siccità, cambiamento climatico – possono cambiare i numeri. Ma le migrazioni vanno comunque sempre gestite. L'idea che l'Europa si deve fare è che l'Italia è la sua porta. Il nostro Paese deve riguadagnare il suo ruolo da potenza mediterranea e il vertice Italia-Africa mi sembra un passo importante", ha affermato Giusti.
Richieste d'asilo nell’Unione europea - Durante la puntata, abbiamo fatto il punto sulle richieste d'asilo nell'Unione europea. Nel periodo che va dal 2010 al 2022, il picco è stato raggiunto nel 2015, secondo i dati forniti dal Parlamento europeo nel 2022. Focalizzandoci sull'Italia, il picco è stato raggiunto tra il 2015 e il 2017. Nel 2022, il Paese che ha avuto maggiori richieste d'asilo è stata la Germania, seguita da Francia, Spagna, Austria e Italia. Un dato che colpisce considerando che il nostro Paese è uno dei principali punti di approdo delle rotte migratorie mediterranee. Quest'anno, nel periodo che va dal 1° gennaio al 19 febbraio, secondo i dati del ministero dell'Interno, gli sbarchi nel nostro Paese sono stati 4.149, circa un terzo rispetto al 2023 e in linea con il 2022.
Il premier Giorgia Meloni si sta muovendo su più fronti: l'interlocuzione con l'Europa, quella col mondo africano e, oggetto di grande discussione, l'accordo con l'Albania per creare dei centri per l'accoglienza dei migranti. In merito a quest'ultimo è intervenuto Armand Mero, corrispondente da Tirana di Voice of America e Ansa. "A differenza di quanto è avvenuto in Italia, in Albania l'accordo Rama-Meloni non ha provocato forti polemiche. Naturalmente, anche qui ci sono stati attivisti, rappresentanti della società civile che si sono opposti contestando il fatto di essere stati messi davanti al fatto compiuto e il rischio che l'area dove vengono messi i centri di accoglienza ne possa risentire dal punto di vista del turismo. Altri, invece, hanno sostenuto che l'Albania non dovrebbe diventare il rifugio per chi non viene accolto da Paesi ricchi e più sviluppati oppure hanno interpretato l'accordo come un gesto di sottomissione verso tali Paesi (anche se il premier Rama ha più volte sottolineato che la proposta è stata accettata solo perché c'era di mezzo l'Italia, alla quale l'Albania deve molto). Quindi, abbiamo visto anche qui qualche protesta, ma con un numero limitato di manifestanti. I maggiori dibattiti sono stati a livello politico", ha spiegato Mero.
Infine, ci siamo recati a Europa Experience - David Sassoli, a Roma, dove dei giovani studenti hanno preso parte a delle attività tramite le quali hanno imparato a conoscere le istituzioni europee. Li abbiamo intervistati.