Giorgio Palù si è dimesso dalla presidenza dell'Agenzia Italiana del farmaco per un contrasto col ministro Schillaci. "Dopo un'attenta meditazione, vi comunico che la mancata sintonia col ministro e l'assenza di risposte dal governo mi costringono a dare le dimissioni da presidente di Aifa". Palù lo scrive nella lettera rivolta al consiglio di amministrazione dell'Agenzia del farmaco definendo "offensivo e umiliante" l'incarico di un anno. "Recrimino la totale assenza di ascolto da parte del ministro nelle scelte operate per Aifa", dice Palù. Schillaci replica: "Stupito dalle motivazioni delle dimissioni".
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"Offensivo l'incarico di un anno" -
Palù definisce inoltre "offensivo e umiliante" l’incarico alla presidenza dell'Aifa limitato a un anno. E spiega, sempre rivolgendosi al Cda Aifa: "Avendo concepito e promosso la riforma di Aifa, ho sentito il dovere di convocarvi per segnalarvi alcuni obiettivi che ritengo essenziali per rilanciare l'Agenzia: tra questi, una forte e qualificata rappresentanza di Aifa in seno alle commissioni europee e l'informatizzazione dei dati farmaco-economici".
Gli obiettivi indicati al Cda Aifa -
Altri obiettivi indicati sono "gli studi clinici per stimare il valore delle cure, la comunicazione scientifica, il coinvolgimento di esperti di altissimo profilo a sostegno della Commissione scientifica ed economica del farmaco, la promozione della ricerca biomedico-farmaceutica, sicuramente uno dei settori più qualificanti per lo sviluppo scientifico-tecnologico del Paese".
Il ministro Schillaci: "Stupito dalle motivazioni delle dimissioni" -
"Apprendo con stupore le motivazioni che hanno portato il professor Palù alle dimissioni da presidente dell'Aifa. Credo si sia volutamente confuso il mio silenzio con la chiara non accoglienza di richieste non in linea col progetto di profonda riforma dell'Agenzia". Così in una nota il ministro della Salute, Orazio Schillaci. Tuttavia, aggiunge, "accolgo di buon grado il suggerimento di nominare un successore con un mandato temporale e professionale più ampio, in grado di aggiungere a una forte e qualificata rappresentanza di Aifa in seno alle commissioni Europee", anche "la capacità di lavorare in squadra per il bene del Paese".