Massimo Carandente e Sabrina Fina, presunti complici nella strage di Altavilla, non avrebbero provato a ingannare solo Giovanni Barreca. A "Pomeriggio Cinque" parla un testimone vittima della coppia che racconta: "Stavano ingannando anche me. Ma poi grazie a Dio, il Signore mi ha aperto gli occhi".
L'uomo in una intervista telefonica parla delle richieste bizzarre di Sabrina e Massimo e di come le ha, nel tempo, assecondate prima di rendersi conto della loro assurdità. "Mi chiedevano di bruciare e buttare alcune cose. Mi stavano facendo esaurire - fa sapere il testimone - resto scioccato pensando con chi avevo a che fare", conclude.
Intanto si continua a indagare per capire la dinamica degli omicidi della moglie di Giovanni Barreca, Antonella Simeone e dei due figli, di 5 e di 15 anni, Kevin e Christian. La moglie di Barreca è stata la prima a essere uccisa durante il "delirio mistico collettivo", come l'ha definito il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio. "La torturavano a turno, sia Sabrina sia Massimo. Le passavano l'asciugacapelli con la massima temperatura in un punto del corpo, con la padella la colpivano sulla schiena. Hanno anche riscaldato la pinza per il camino con il fuoco e gliel'hanno messa addosso", ha dichiarato in proposito la figlia 17enne, anche lei coinvolta negli omicidi insieme al padre e ai due complici. "Mio padre guardava, io e Kevin eravamo in piedi e ci scambiavamo sguardi, capendo che la cosa non fosse normale", ha concluso.