Armi chimiche o batteriologiche, l'incubo per gli oppositori della Russia. Che si tratti di un singolo elemento da "neutralizzare" o una città, l'esercito russo non teme di infrangere le regole internazionali contro l'uso di armi non convenzionali. Non esistono ovviamente dati certi sull'arsenale chimico posseduto dalla Russia, anche perché Mosca, avendo aderito alla Convenzione sul bando delle armi biologiche del 1972 e a quella sulle armi chimiche del 1993, che prevede l'eliminazione delle scorte possedute, ha affermato di aver distrutto tutte le 40mila tonnellate di gas, dall'iprite ai nervini, ereditate dall'epoca sovietica. In realtà, secondo funzionari Usa e della Nato, la Russia avrebbe continuato i programmi di sviluppo sulle armi proibite e sarebbero ancora attivi diversi centri di ricerca, dove si producono Novichok e Sarin.
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L'uso di tossine letali o di spore batteriche da spargere in atmosfera - secondo le ricerche di Archivio Disarmo - rappresenta il metodo di offensiva maggiormente studiato in vari Paesi. Quasi diecimila scienziati russi avrebbero lavorato, almeno fino al 1992, ad armi in grado di distruggere le colture e gli allevamenti di un paese nemico, ed ancora oggi l'esercito continuerebbe ad addestrare migliaia di soldati all'utilizzo dei gas. La Russia è stata accusata di aver usato armi chimiche in Siria nella guerra a sostegno di Bashar al Assad, che avrebbe colpito i civili con bombe al cloro e li avrebbe soffocati con il Sarin in almeno trecento attacchi.
Il Sarin è un'arma di distruzione di massa -
Il sarin è un agente nervino altamente tossico che può causare gravi danni al sistema nervoso. È stato classificato come arma chimica di distruzione di massa dalla Convenzione sulle armi chimiche. Il sarin è un liquido incolore e inodore che può essere assorbito attraverso la pelle, gli occhi e le vie respiratorie. Una volta assorbito, il sarin interrompe la comunicazione tra i nervi e i muscoli, portando prima alla paralisi e poi alla morte. Il sarin è un agente nervino molto potente e può essere fatale anche a piccole dosi. Non esiste un antidoto specifico per il sarin, ma il trattamento tempestivo con atropina e pralidossima può migliorare le possibilità di sopravvivenza. Il sarin è stato usato in diversi attacchi terroristici, tra cui l'attacco alla metropolitana di Tokyo del 1995, in cui morirono 13 persone e ne furono ferite oltre 6.000. È importante ricordare che il sarin è un'arma chimica pericolosa e non deve essere maneggiato da persone non addestrate.
La sostanza più temuta: il Novichock -
Una delle sostanze più temute prodotte in Russia è il Novichok, usato nell'avvelenamento dell'oppositore del regime Alexei Navalny e dell'ex spia dell'intelligence militare di Mosca Sergej Skripal. Si tratta di gas nervini, che possono essere suddivisi in più composti non letali e trasportati quindi in modo più sicuro. Gli esperti concordano però sul fatto che se ci sarà un attacco chimico in Ucraina, avverrà attraverso armi comuni per lasciare dubbi sulla paternità.
Negli anni 90 compare il Novichok -
All'inizio degli anni '90, con la caduta dell'Unione Sovietica, l'Occidente venne a conoscenza di una nuova classe di agenti nervini: i Novichok, che in russo significa "nuovo arrivato". Uno scienziato che aveva partecipato alla loro produzione nel 1987, subendo danni permanenti, ne rivelò l'esistenza poco prima di morire. In realtà, sarebbe più preciso parlare di "agenti nervini del tipo Novichok", al plurale, perché si tratta di diverse varianti sviluppate in segreto. Il loro impiego effettivo rimane avvolto nel mistero, con diverse ipotesi su casi di avvelenamento sospetto. La sintomatologia di un avvelenamento da Novichok può infatti mimare quella di un infarto, rendendo difficile l'identificazione.
Gli antidoti per il Novichok -
Fortunatamente, esistono antidoti come l'atropina e l'ossima che possono essere utilizzati per trattare l'avvelenamento da Novichok, sebbene non escludano la possibilità di danni permanenti. Un aspetto peculiare di questi agenti è la loro struttura chimica. I Novichok possono essere scomposti in composti più stabili e meno pericolosi, che diventano letali solo se mescolati. Questo facilita il loro trasporto e la loro gestione, rendendoli ancora più insidiosi.