"Mi devo consegnare, quando uno vuole fare la volontà di dio gli spiriti si ribellano". Sono le prime parole di Giovanni Barreca, al 112, dopo la strage della famiglia ad Altavilla Milicia (Palermo). "Mia moglie era posseduta, in pratica è morta. Forse l’unica speranza che ho è mia figlia, perché sono dovuto scappare. I demoni stavano mangiando pure me".
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Barreca "in pieno delirio mistico" -
Il muratore, si legge nell’ordinanza del giudice per le indagini preliminari di Palermo, Valeria Gioeli che ha disposto il carcere per i fermati - E’ in pieno delirio mistico. Con Massimo Carandente e Sabrina Fina, anche loro finiti in carcere, per giorni ha torturato e poi ucciso la moglie Antonella, i figli Emanuel di 5 anni, e Kevin, di 16 anni. Il più piccolo trovato ai piedi del letto, nella cameretta. Coperto da un telo. L'altro era nel soggiorno, legato mani e piedi dietro la schiena con una catena.
Il racconto della 17enne di Altavilla -
La figlia più grande, di 17 anni, stava dormendo in un'altra stanza. È ora accusata di aver partecipato agli omicidi. "Prima che venissi bendata - ha raccontato - ho visto Kevin che veniva torturato da Sabrina e Massimo", bloccato dal padre e legato dalla coppia con una catena perché aveva cercato di opporsi ai suoi aguzzini.
I messaggi in chat del 16enne a un amico di scuola: "Un demone vuole ucciderci" -
"Scusami, ma a casa mia c'è una guerra spirituale", scriveva pochi giorni prima il 16enne a un amico di scuola. "Sono venuti due fratelli di Dio e stanno liberando mia madre e mio fratello che hanno dei demoni addosso. Sono spaventato non sai che c’è stato ieri notte in casa mia", riporta il 4 febbraio. "Fa freddo, siamo tutti accanto al fuoco e si sente il gelo. Mia fratello e mia madre erano posseduti, dicevano cose spaventosissime. Un bambino di 5 anni che ti dice che il demone che ha dentro è venuto in questa famiglia per distruggerci e ucciderci uno a uno".
Kevin si sentiva responsabile -
Si sentiva responsabile Kevin: "La mia famiglia si sta distruggendo per colpa della mia indifferenza - riferiva - Io scappo per stare con voi (amici, ndr) e svagarmi perché in casa non sento pace e per colpa di questo atteggiamento il diavolo si sta mangiando la mia famiglia". Le ultime parole scritte all'amico sono: "Metto tutto nelle mani di Dio che lui provvederà".