Due militanti di Ultima Generazione sono entrati agli Uffizi di Firenze e hanno preso di mira la "Nascita di Venere" di Botticelli. Il capolavoro del Rinascimento è stato ricoperto di immagini delle alluvioni di Campi Bisenzio, attaccate con scotch di carta alla teca che protegge il dipinto. Il personale del museo ha fatto uscire i turisti, spento le luci e chiuso la sala, mentre i carabinieri hanno fermato i due attivisti.
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Il blitz di Ultima Generazione negli Uffizi di Firenze -
Nessun danno alla Venere di Sandro Botticelli e nessun danno neanche al vetro della teca che protegge il capolavoro rinascimentale. E' quanto si apprende dopo i primi controlli della Galleria degli Uffizi per il blitz degli ambientalisti di Ultima Generazione che hanno applicato sulla vetrina della carta scotch con immagini di disastri meteoclimatici.
Secondo una ricostruzione, gli attivisti sono rimasti circa un quarto d'ora nella sala, poi si sono fatti accompagnare via dai carabinieri. Ora sono in una caserma dell'Arma.
Nella loro breve incursione nel museo fiorentino, i due attivisti hanno spiegato di aver condotto l'azione allo scopo di chiedere "un fondo di riparazione di 20 miliardi di euro per tutti i cittadini che hanno subito o subiranno danni dalle catastrofi climatiche", come accaduto "in Emilia Romagna, dove i cittadini sono stati colpiti da un'alluvione, e poi a Campi Bisenzio, con altre persone colpite da un'alluvione". Inoltre, hanno solidarizzato con gli agricoltori "che sono scesi in strada perché non riescono più ad arrivare in fondo al mese e stanno perdendo i raccolti".
"La Nascita di Venere di Botticelli" è stata ricoperta, stando alla rivendicazione del gesto da parte di Ultima Generazione, "da immagini della realtà nella quale stiamo affondando, alluvioni e frane sempre più frequenti che creano danni alle case, scuole, ospedali e strade da un lato, siccità inimmaginabili dall'altro".
"Il gesto odierno, ossia l'affissione delle immagini con dello scotch di carta, sarà definito un crimine - continua nella nota Ultima Generazione - con la nuova legge Ecoproteste, che merita fino a sei mesi di carcere".
"Sono un padre di famiglia e operatore socio-sanitario - ha dichiarato Giordano (l'attivista che il 17 marzo 2023 aveva imbrattato con vernice lavabile il Palazzo della Signoria a Firenze) in un comunicato preparato prima del blitz e diffuso dopo -. Ho scelto di contravvenire al mio obbligo di dimora e di infrangere nuovamente la legge, rischiando la prigione per tenere fede alla mia promessa di fare tutto il possibile per proteggere la vita. Il governo continua a fingere che i campi non siano arsi a gennaio, che l'acqua non sarà un problema quest'estate, che le case distrutte dalle alluvioni siano eventi accidentali e non causate da scelte umane. E anziché occuparsi di questi e veri problemi, fa leggi assurde".