Angela Finocchiaro è in scena con "Il calamaro gigante": "Mai smettere di sorprenderci della vita", spiega l'attrice che, sul palco del Teatro Manzoni di Milano sarà accompagnata, fino al 25 febbraio, da Bruno Stori e altri 8 performer. Perché il messaggio è, come ribadisce anche Paolo Genovesi, autore del libro da cui è tratto lo spettacolo con la regia di Carlo Sciaccaluga: "La vita è meravigliosa nel bene e nel male".
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Ed è questo il "calamaro gigante", che la protagonista dello spettacolo, Angela, trova, quasi inconsapevolmente e senza averlo cercato, alla fine della sua traversata insieme a Montfort (Bruno Stori), accademico di Francia dell’800 il quale invece trascorse la sua intera vita alla ricerca del suo calamaro, senza mai trovare prove della sua esistenza.
La trama -
In una sorta di "viaggio di formazione", cominciato dopo essere stata travolta da un'onda, mentre era in coda in autostrada insieme ai tanti vacanzieri di rientro dal mare verso Roncobilaccio, Angela, assicuratrice che cerca di realizzare la polizza che la metta al sicuro, che aveva chiuso il perimetro della sua vita, impara una cosa importante: non conta se finisce bene o male, quel che vale è invece vivere e aver vissuto.
"Bisogna riuscire a convivere con la possibilità di sorprendersi sempre ed essere entusiasti della vita, del viaggio, a prescindere dal risultato che la vita stessa ci presenta alla fine", racconta la Finocchiaro e questo è il suo "calamaro gigante".
Durante la traversata le onde travolgeranno Angela e Montfort "sbattendoli" contro innumerevoli altri personaggi, come Don Francesco Negri, parroco quarantenne che nel Seicento partì da Ravenna e raggiunse a piedi il Polo Nord, o il piccolo Tommy Piccot, pescatore alle prime armi e maltrattato dai suoi colleghi più grandi, che nel momento del pericolo sarà l'unico ad avere il coraggio di affrontare il Grande Sconosciuto. Viaggiatori con storie avventurose e incredibili, vissute con coraggio e con la consapevolezza di essere parte di un’unica strabiliante meraviglia: la vita.
Lasciarsi travolgere dalle onde, con coraggio, godendo della traversata a prescindere dal risultato: è questa l'anima del "Calamaro Gigante".
Uno spettacolo... per giovani dentro e fuori -
Per mettere in scena tutte queste "vite", tanti i linguaggi offerti dalla narrazione: immagini, scenografie, musica (di Rocco Tanica e Diego Maggi), danza e mimo. "E' uno spettacolo rivolto anche ai più giovani, ai bambini... a chi è giovane dentro", spiega Bruno Stori.
"Questo spettacolo è nato da una telefonata di Angela, che aveva letto il mio libro e voleva portarlo a teatro... ci sono voluti due anni per metterlo in scena ma ha un sacco di luce dentro per tutti", ha commentato Fabio Genovesi.
Un lavoro da... api -
Quella luce che, spiega l'autore, i dieci attori, Gennaro Apicella, Silvia Biancalana, Marco Buldrassi, Simone Cammarata, Sofia Galvan, Stefania Menestrina, Caterina Montanari, Francesca Santamaria Amato e i due protagonisti, hanno saputo creare lavorando come fanno le api, ovvero "nell'interesse di tutti e per il bene dello spettacolo. Nessuno ha rubato la luce a nessuno".
Se nel mondo esiste il calamaro gigante, allora non c’è più un sogno che sia irrealizzabile, una battaglia inaffrontabile, un amore impossibile, Angela e Montfort ci insegneranno che dovunque ci portino i venti e le correnti e le passioni, ciò che conta è vivere e continuare a meravigliarsi nello scoprire quanto sorprendente, divertente, commovente e meravigliosa sia la Natura e quindi noi stessi.