Fondata nel 1902 a Trento da Giulio Ferrari e gestita dalla famiglia Lunelli dal 1952, Ferrari Trento è la cantina di spumantizzazione Metodo Classico leader in Italia. Uve Chardonnay e Pinot Nero coltivate con passione e rispetto per il paesaggio in cui si trovano i loro vigneti: la regione Trentino. La qualità delle etichette Ferrari Trentodoc è sempre più riconosciuta dagli opinion leaders di tutto il mondo. Vincitore per ben quattro volte del titolo di Produttore dell’anno alla Champagne & Sparkling Wine World Championship, la più autorevole competizione al mondo dedicata alle bollicine, Ferrari Trento celebra i momenti più importanti della cultura, dello sport e dello spettacolo. Continua a essere scelto in molti importanti appuntamenti come gli Emmy Awards a Los Angeles di cui è stato per ben sette volte la bollicina ufficiale, oltre che – come ricordato – in grandi competizioni sportive come la Formula 1, di cui è partner ufficiale. Il presidente e amministratore delegato Matteo Lunelli ricorda a Tgcom24 la storia del brand e anticipa le prospettive future.
Qual è la chiave del vostro successo?
Un territorio straordinariamente vocato e una squadra eccellente che condivide una passione e valori comuni. Il successo deriva proprio dalla fedeltà ai valori che hanno sempre contraddistinto il nostro modo di fare impresa: la ricerca dell’eccellenza in ogni dettaglio, il forte legame con il territorio e l’attenzione alle persone e all’ambiente. La famiglia è garante di questi valori e offre una visione strategica di lungo periodo che in un settore come quello del vino è imprescindibile. Al contempo però è altrettanto importante affidarsi a manager esterni alla famiglia, persone di comprovata esperienza e con competenze acquisite in altri settori, in grado di portare un valore aggiunto e un punto di vista diverso. Attrarre talenti, a vari livelli, è per noi di fondamentale importanza. La passione e la tensione all’eccellenza, unite a talento, competenze e managerializzazione ci hanno consentito di crescere anche oltreconfine e di affiancare nel tempo a Ferrari Trento, altri marchi con forte identità e profondo legame con il territorio che costituiscono oggi il Gruppo Lunelli.
Ferrari è innovazione ma ha anche un forte legame con la tradizione. Come la declinate nella contemporaneità?
Ferrari Trento fu fondata nel 1902 da Giulio Ferrari, che per primo intuì la vocazione del Trentino per creare bollicine Metodo Classico in grado di competere con i migliori Champagne francesi. La nostra azienda ha quindi oltre 120 anni di storia, una lunga tradizione a cui cerchiamo di rimanere fedeli. Questo però non deve diventare un limite: perché un’azienda cresca e un brand diventi conosciuto, è indispensabile innovare sempre, in termini di processi e modalità nuove di fare impresa. Un gruppo che intenda stare sul mercato oggi non può sottrarsi alla sfida della digitalizzazione e deve inserirsi in un contesto globale. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che un marchio considerato parte della tradizione è spesso un'innovazione che ha avuto successo.
Da sempre Ferrari Trento è protagonista nei mondi della cultura, dello sport e dello spettacolo. Non a caso la F1 vi ha scelti come partner ufficiali...
Le nostre bollicine Trentodoc hanno accompagnato le grandi emozioni di tanti, ma anche tante emozioni dei grandi. L’album dei ricordi è davvero ricchissimo. Ero ancora bambino quando nel 1982 la Nazionale italiana di Calcio festeggiò con le nostre bollicine la vittoria del Mondiale al Santiago Bernabeu di Madrid. Guardando agli ultimi anni, tante star del cinema e della tv hanno celebrato i loro successi agli Emmy Awards con Ferrari Trento. Siamo stati il brindisi del Padiglione Italia a Expo Milano 2015 e di molti altri eventi ufficiali del nostro Paese. Pensando alle competizioni sportive, con Ferrari hanno brindato Luna Rossa Prada Pirelli alla America’s Cup, i calciatori della Juventus e tanti atleti a Casa Italia in varie Olimpiadi. Nel 2021 abbiamo coronato un sogno diventando il brindisi ufficiale della Formula 1 e conquistando il podio più iconico del mondo dello sport. Una partnership che ci rende molto orgogliosi e sta portando grande visibilità al nostro brand.
La vostra continua ricerca dell’eccellenza senza compromessi vi ha portato a ottenere una serie impareggiabile di riconoscimenti...
Giulio Ferrari aveva un culto ossessivo per la qualità: ogni bottiglia per lui doveva essere un’opera d’arte. Nostro nonno Bruno, che acquisì la cantina nel 1952 e poi i nostri padri hanno guidato l’azienda con la stessa tensione all’eccellenza che i miei cugini e io portiamo avanti con convinzione, insieme a tutto il nostro team. È motivo di grande orgoglio vedere riconosciute la qualità e l’eccellenza delle nostre bollicine da parte delle principali guide di settore e degli opinion leader più importanti. Particolarmente significativo è stato il premio Sparkling Wine Producer of the Year, vinto per la prima volta nel 2015 e in altre cinque edizioni successive, alla Champagne & Sparkling Wine World Championships, la più prestigiosa competizione internazionale dedicata alle bollicine, in cui Ferrari Trento ha trionfato, superando, tra le altre, anche importanti maison di Champagne.
Parlando di sostenibilità, quale approccio adottate?
Ferrari Trento ha da sempre una naturale vocazione per la sostenibilità, che deriva dal profondo legame con il territorio trentino e da una visione imprenditoriale per cui l’azienda non deve limitarsi alla creazione di valore per gli azionisti, ma generare anche benessere, sicurezza e bellezza per chi vi lavora e per la comunità che la ospita, dimostrando responsabilità sociale e una forte attenzione all’ambiente. Questa visione si è tradotta innanzitutto nella precisa volontà di tutelare il territorio e la salute di chi lavora in campagna e in cantina, che ha portato, nel 2014, all’introduzione di un protocollo di viticoltura di montagna salubre e sostenibile denominato "Il Vigneto Ferrari", condiviso con oltre 600 agricoltori che conferiscono le uve. Nel 2017 abbiamo ottenuto la certificazione biologica per tutti i vigneti di proprietà, che si è aggiunta alla certificazione "Biodiversity Friend", a tutela della biodiversità, ottenuta dal 2015. L’azienda ha compiuto un ulteriore passo misurando l’impatto della propria attività in termini di emissioni con l’obiettivo di individuare e implementare strategie climatiche efficaci in grado di ridurre progressivamente tale impatto e dal 2021 Ferrari Trento è certificata Carbon Neutral scope 1, 2 e parzialmente 3, avendo azzerato l’impatto climatico delle proprie emissioni dirette.
Con oltre un secolo di storia e un albo d' oro di premi e riconoscimenti che non ha eguali, Ferrari è la cantina di Metodo Classico leader in Italia ma è anche ambasciatrice dell'arte di essere italiani nel mondo. Come cambia il mercato internazionale rispetto a quello nazionale e quali strategie adottate?
Il mercato internazionale è sicuramente più sfidante perché presidiato da più competitor e con dinamiche diverse da Paese a Paese. D’altra parte, offre anche ampi margini di crescita ed enormi potenzialità. Per quanto riguarda le bollicine, il mercato internazionale è sempre stato dominato dallo Champagne, ma negli ultimi 15 anni il panorama è cambiato: opinion leader e appassionati del settore hanno riconosciuto come l’eccellenza delle bollicine non sia solo di una regione, ma di più territori e di più Paesi, tra i quali il Trentino. E questo è testimoniato anche dalla vittoria a importanti concorsi internazionali come la Champagne & Sparkling Wine World Championships. Nel mondo noi siamo orgogliosi ambasciatori dello stile di vita del nostro Paese e collaboriamo spesso con altri grandi marchi del Made in Italy all’insegna dell’eccellenza italiana.
Progetti futuri che può anticiparci?
Nutriamo grandi ambizioni sul futuro e abbiamo tanti ambiziosi progetti. Il Gruppo Lunelli vuole raccontare nel mondo l’eccellenza del bere italiano. I nostri brand hanno un forte potenziale e potranno acquisire sempre maggiore notorietà e spazio, sia in Italia che all’estero. L’ultima acquisizione è stata Tassoni, un brand iconico, con forte identità, entrato a far parte dell’immaginario collettivo del nostro Paese che stiamo rilanciando e su cui abbiamo grandi aspettative. I mercati esteri, in particolare, saranno al centro della strategia del Gruppo nei prossimi anni, con particolare focus sugli Stati Uniti.
Quali sono le sue passioni extra lavorative?
Sono un amante dello sci e della montagna. Ogni volta che ne ho l’occasione, soprattutto d’inverno, nel fine settimana vado nella mia casa a Madonna di Campiglio a sciare con alcuni amici nel gruppo Master di uno Sci Club. Per me è un luogo del cuore. Amo la natura, ma anche l’arte e la filosofia. Sono appassionato del bello, buono e ben fatto.