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Parate neonaziste a Budapest, famiglia Salis: "Temiamo per Ilaria"

Interviene Tajani e chiede a Budapest verifiche. Intanto, alla manifestazione per l'insegnante a Roma, si sono verificati scontri tra manifestanti e forze dell'ordine

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A Budapest i neonazisti celebrano il Giorno dell'Onore, anche se la polizia non ha autorizzato cortei. La famiglia di Ilaria Salis, l'insegnante detenuta da un anno con l'accusa di aver aggredito estremisti di destra, proprio in occasione del Giorno dell'Onore del 2023, è preoccupata. "Le immagini di Budapest si commentano da sole e confermano i nostri timori a seguire i consigli che ci pervengono dalle autorità italiane", ha detto il padre Roberto, parlando di alcune immagini apparse in città in concomitanza con le celebrazioni che mostrano l'italiana impiccata. Salis si riferisce ai timori per la sicurezza in caso di arresti domiciliari in Ungheria per la 39enne. Intanto, alla manifestazione per l'insegnante a Roma, si sono verificati scontri tra manifestanti e forze dell'ordine. Un centinaio, tra studenti e anarchici, dopo aver tentato di raggiungere con un corteo spontaneo l'Ambasciata di Ungheria a Roma, sono stati bloccati dalla polizia. Dopo momenti di tensione, fumogeni e cori contro le forze dell'ordine, si sono verificati gli scontri.

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È dal 1997 che neonazisti di mezza Europa si danno appuntamento in Ungheria per ricordare la battaglia che vide le SS combattere fino alla morte nell'assedio dell'Armata rossa a Budapest nel 1945. Ed è proprio per partecipare alla contromanifestazione organizzata dagli antagonisti che Ilaria Salis andò nella capitale ungherese, per poi essere arrestata e iniziare la sua "discesa in questo mondo infero", come lei stessa ha definito la sua carcerazione nella sua ultima lettera intitolata appunto 'Dopo un anno siamo ancora qui' e definita "emotivamente molto provante per la famiglia" da suo padre Roberto.


Intanto, Ilaria Salis resta in carcere in attesa della prossima udienza fissata il 24 maggio, mentre martedì a Milano verrà discussa l'estradizione di Gabriele Marchesi, l'altro militante anarchico accusato dall'Ungheria delle stesse aggressioni a cui avrebbe partecipato Salis. Per entrambi la difesa è affidata agli avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini, che valuteranno poi con i familiari di Ilaria il da farsi per tornare a chiedere i domiciliari per la 39enne.

Tajani chiede a Ungheria verifiche su murales Salis  Il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani ha chiesto all'ambasciatore d'Italia in Ungheria Manuel Jacoangeli di verificare con le autorità ungheresi i fatti relativi alla comparsa a Budapest di un murales riferito a Ilaria Salis. L'ambasciatore, spiega la Farnesina, "effettuerà i passi necessari a confermare alle autorità ungheresi che il governo italiano sostiene la tutela della dignità e della sicurezza della signora Salis". Secondo la Farnesina, nel quadro di miglioramento delle condizioni di detenzione, bisogna evitare qualsiasi interferenza esterna locale alla detenzione della cittadina italiana.

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