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Uccisione dell'orso M90, minacce a Fugatti: rafforzata la scorta | "Abbiamo agito nell'interesse della comunità"

Il presidente della Provincia di Trento è sotto scorta dal maggio del 2021, proprio in relazione alle minacce subite per le politiche di gestione della fauna selvatica

Ansa

In relazione alle minacce via web seguite all'abbattimento dell'orso M90 e in vista della manifestazione nazionale indetta dal movimento StopCasteller per il 10 febbraio, è stata rafforzata la scorta per il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, e sono stati disposti servizi di vigilanza anche per l'assessore alle Foreste, Roberto Failoni. La decisione è stata presa nell'ambito della riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. "Né io né l'assessore Failoni ci sentiamo sotto pressione da parte di chi ci minaccia. Abbiamo totale fiducia nelle forze dell'ordine", ha commentato Fugatti. "La volontà della Giunta provinciale di Trento in questa fase è di continuare a mantenere un profilo basso, perché sappiamo che ogni affermazione rischia di creare ulteriori tensioni. Le manifestazioni sono legittime, però siamo convinti di aver agito nell'interesse della comunità trentina", ha inoltre detto Fugatti, commentando il corteo organizzato dagli animalisti per protestare contro l'uccisione dell'orso.  

Maurizio Fugatti è sotto scorta dal 2021  Fugatti è sotto scorta dal maggio del 2021, proprio in relazione alle minacce subite per le politiche di gestione della fauna selvatica.

"Minacce? Ci sono abituato"  "Minacce? Fa parte di quello che uno fa ricoprendo dei ruoli istituzionali. Ci sono abituato. Ci siamo mossi in modo trasparente, anche grazie al lavoro chiaro di Ispra. Tutto è stato fatto seguendo le norme. La volontà in questa fase è di continuare ad avere un profilo discreto per non creare tensioni di cui non abbiamo bisogno", ha aggiunto Fugatti. 

"Verificate condizioni abbattimento, sarà sempre cosi''  Nel caso di M90 "si trattava di un orso radiocollarato, su cui erano state fatte tutte le azioni di dissuasione che si potevano fare. Si sono verificate le condizioni per l'abbattimento, considerato il rischio per la sicurezza pubblica. E sempre sarà così", ha sottolineato poi Fugatti in relazione alle modalità di abbattimento dell'orso M90.

"Crediamo - ha proseguito - di esserci mossi in modo trasparente e il lavoro delle nostre strutture e di Ispra è stato un percorso formale nel solco di quanto stabilito dalle norme. Va detto che stiamo facendo quello che si ritiene si possa fare per convivenza uomo-animale, tra cui il posizionamento di cartelli informativi e dei cassonetti anti-orso". Secondo quanto riferito da Fugatti, il disegno di legge sull'abbattimento di otto esemplari per tre anni, per un totale di 24 esemplari, non verrà impugnato dal governo. "È - ha concluso - un passo avanti sotto l'aspetto culturale della questione. C'è una comunità scientifica che dice che gli orsi ora sono troppi e il problema va affrontato".

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