La guardia di finanza ha arrestato a Roma quattro persone per corruzione e traffico di influenze illecite. Tra i quattro (posti ai domiciliari) figura anche Gabriele Visco, figlio dell'ex ministro Vincenzo. Gli altri tre sono un avvocato romano e due imprenditori. I finanzieri hanno anche eseguito un sequestro preventivo per un ammontare di 230mila euro. Il ministro: "Sono molto sorpreso".
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Bando di gara da 4 milioni di euro -
L'indagine è della procura di Roma e gli arresti sono stati disposti in seguito a un'ordinanza del gip del tribunale. E' stato ipotizzato un sistema di relazioni illecite diffuso e consolidato, nel quale un ex dirigente pubblico, con la mediazione di un imprenditore romano, avrebbe favorito, a fronte di denaro e altre utilità, l'aggiudicazione di un bando di gara di oltre quattro milioni di euro a una società riconducibile a un costruttore e tentato di agevolare l'assunzione presso una partecipata pubblica di una persona vicina a quest'ultimo.
Compensi per prestazioni mai effettuate -
Sarebbe inoltre emersa una vicenda corruttiva nella quale l'ex dirigente avrebbe affidato un incarico di consulenza, per un importo di 230mila euro, presso l'ente in cui era impiegato a un avvocato di sua conoscenza, ottenendo la retrocessione di parte dei compensi fatturati dal legale per prestazioni in realtà mai effettuate.
Visco: "Molto sorpreso, non so di cosa si tratti" -
"Per il momento non ho nessuna idea in proposito, salvo essere molto sorpreso". Così ha reagito alla notizia dell'arresto del figlio l'ex ministro Vincenzo Visco. "Non so di che cosa si tratta - ha aggiunto -. Spero di poter vedere l’avvocato e capire quali siano gli argomenti. Mi sembra molto strano".
Il gip: "Dopo il licenziamento Visco proseguì gli illeciti" -
"Neppure il licenziamento di Visco da Invitalia, avvenuto il 12 aprile 2023, mina la sua capacità di proseguire nelle attività illecito così come non mina quella degli altri, in quanto ciò che hanno fatto emergere le risultanze investigative è che l'aggiramento delle regole per il perseguimento dei propri obiettivi di interesse economico o comunque privato costituisce un vero e proprio modus operandi di tutti gli indagati, disponibili ad ogni forma di compromesso". E' quanto scrive il gip di Roma nell'ordinanza cautelare a carico delle quattro persone coinvolte, tra cui Visco.